Turismo del vino: in Italia vale 5 miliardi l'anno e 3 milioni di viaggiatori
PERUGIA - Piu' di 300 tour operator, giornalisti e professionisti della enologia di 40 paesi partecipano da oggi e fino a giovedi' prossimo a Perugia alla conferenza internazionale sul turismo del vino, che si svolge per la prima volta in Italia.
Quello dei viaggi legati al vino e' un comparto che in Italia vale cinque miliardi di euro l'anno e coinvolge tre milioni di turisti. La manifestazione, alla quarta edizione, e' organizzata dalla societa' internazionale Wine Pleasures, in collaborazione con l' associazione Movimento turismo del vino alla quale aderiscono un migliaio tra le piu' importanti cantine italiane che offrono una accoglienza enoturistica di qualita'. La precedente edizione si era svolta ad Oporto, in Portogallo.
''Dopo anni di crescita continua - ha detto Chiara Lungarotti, presidente del Movimento turistico del vino - l'enoturismo e' pronto per diventare un asset importante della voce turistica italiana. Per questo per il nostro movimento chiedo un coordinamento a livello centrale. Occorre governare attraverso una cabina di regia tutte le forze in campo dell'offerta enoturistica, con strumenti unitari di promozione e di analisti di un settore che gia' oggi vale cinque miliardi di euro all'anno''.
La presidente ha anche ricordato come l'enoturismo rappresenti un valore aggiunto sempre piu' importante di altre tipologie di vacanza, come quella culturale, il turismo di affari ed il wellness. Nel corso del convegno sara' anche presentata un'indagine sull'enoturismo in Italia dalla quale risulta - ha anticipato - che interessa un settore di persone sempre piu' giovani (il 70 per cento degli enoturisti ha meno di 50 anni) e sempre piu' ''connesso''. Due terzi degli enoturisti scelgono infatti le proprie destinazioni attraverso il web.
Il Web e' la scommessa per fare crescere l' enoturismo. Chi abbina vacanze e viaggi ad una buona bottiglia confronta offerte, prezzi e qualita' in tempo reale su tablet e smartphone. ''Il Web ed il passaparola - ha spiegato Chiara Lungarotti - sono strumenti di promozione che funzionano meglio dei canali e dei media tradizionali''.
Lo ha dimostrato l'indagine tra le circa mille cantine che aderiscono a questa associazione. Per il 63 per cento dei produttori interpellati, due clienti su tre scelgono l'itinerario e la visita in cantina da soli consultando internet. Gli ultimi dati dell' Osservatorio nazionale del turismo indicano che solo il 10,6 per cento dei turisti tradizionali utilizza il Web per informarsi sulle vacanze. Percentuale che e' invece 6 volte superiore per gli enoturisti.
''Un trend - ha detto Lungarotti - che continuera' a crescere perche' il Web, secondo l' ultima indagine Isnart sui comportamenti turistici degli italiani, e' considerato il canale informativo piu' pratico ed autorevole per la scelta della destinazione turistica, preceduto solo da precedenti esperienze dirette (44,7 per cento) e dal passaparola di amici e conoscenti (29,1)''.
Si tratta anche di un turismo ''destagionalizzato'', tanto che il mese di gran lunga preferito e' maggio ''per questo e per mille altri motivi - ha concluso Lungarotti - e' conveniente puntare sul vino e territorio rurali, due tra le piu' affermate voci del made in Italy''.
Ai lavori e' intervenuto Giuseppe Greco, capo di gabinetto del ministero del Turismo, il quale ha portato i saluti del ministro Piero Gnudi. ''In Italia - ha detto - abbiamo un sistema residuale che affida la competenza gestionale della promozione del settore alle Regioni, le quali svolgono una azione importante. E' necessario pero' individuare forme di raccordo sempre piu' strette tra Regioni e Stato affinche' l'immagine turistica italiana all'estero sia sempre meno frammentata. L' enoturismo - ha concluso - e' infatti una leva fondamentale per il recupero della competitivita' della nostra offerta''.
Gnudi: giusto valorizzare l'enogastronomia - Da parte sua il ministro, in un indirizzo di saluto rivolto al congresso, ha detto che ''Fare di Perugia in questi giorni l'epicentro internazionale dell'industria turistica del vino e' un successo per la citta' e per l' intero territorio umbro, una opportunita' per promuovere in modo integrato le sue straordinarie peculiarita''.
''Un fenomeno - ha poi proseguito - che dobbiamo attentamente considerare nel momento in cui puntiamo a recuperare competitivita' con qualita' e offerte innovative''. Per Gnudi si deve puntare al ''rafforzamento del turismo integrato abbinando all'offerta turistica e culturale unica al mondo dell'Italia, la valorizzazione dei prodotti locali della sua grande tradizione enogastronomica.
L' Italia - ricorda il ministro - e' la quinta meta del turismo internazionale, ma la nostra quota di mercato tende a diminuire''. Occorre quindi - conclude Gnudi - ''fondere la dimensione 'local' con quella 'global', anche attraverso le tante e nuove opportunita' della rete''.




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