di Armando Allegretti

PERUGIA - L’uragano Standard & Poor’s passa sull’Italia e lascia il segno. Dopo aver declassato il nostro bel Paee da A a BBB+ non molti giorni fa, l’agenzia ha stimato (a ribasso) il grado di affidabilità degli enti locali. I 13 senti coinvolti nulla quale si è abbattuta la scure di Standard & Poor’s riguardano le città di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Genova e le Regioni Campania, Emilia-Romagna, Sicilia, Liguria, Marche, Umbria, Friuli-Venezia Giulia e la Provincia di Roma.

A parte qualche conferma come per la Regione Lazio, che aveva un rating di BBB+ che rimane immutato, tutti gli altri indici sono negativi. La scelta del downgrade è in linea con i criteri dell’agenzia che si è data come metodo quello di non assegnare agli Enti locali un rating maggiore di quello assegnato all’Italia. E anche le previsioni negative (outlook) sono strettamente connesse a quello del rating del nostro Paese. Questo perché di una stima più favorevole può beneficiare solo un ente locale che dipenda in misura marginale dai trasferimenti dello Stato e che possa sfoggiare un’economia più vitale o un’alta flessibilità finanziaria.
 

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