FABRIANO - La scelta dei lavoratori della Faber (cappe aspiranti) di Sassoferrato (Ancona) e Fossato di Vico (Perugia) di imboccare due strade diverse a sostegno del tavolo sindacale previsto per domani in Confindustria a Perugia ''non impatta negativamente sulla prosecuzione del confronto''. Lo afferma Vincenzo Gentilucci, della Uilm di Ancona. ''I lavoratori di Sassoferrato hanno dato ampia disponibilita' a fermarsi nel momento in cui ce ne fosse bisogno. E secondo i lavoratori dell'Umbria, il presidio tenuto oggi in via Flaminia davanti allo stabilimento di Sasso non era rivolto contro i colleghi marchigiani ma contro l'azienda''.

''La vertenza - insiste Gentilucci - e' una, anche se con sfaccettature diverse nei siti. Dividerci oggi, significherebbe non fare il bene dei lavoratori e rafforzare l'azienda al tavolo della trattativa''. La Faber sostiene che vuole rimanere in Italia, riorganizzare i siti e tornare a crescere. ''Ma se questo e' il futuro non si capisce perche' si debba partire con una dichiarazione di 127 esuberi''.

Condividi