PERUGIA - Il Partito Democratico di Perugia ha intrapreso nei mesi scorsi un confronto con i sindacati e con i cittadini per mettere a fuoco la riforma del sistema sanitario che la Regione Umbria sta per realizzare e nella fattispecie il contesto sanitario nel capoluogo umbro.

La necessità della riforma è data non solo dal nuovo contesto sociale, cioè una crescita progressiva della popolazione anziana e un incremento di quella immigrata, ma anche dalla consistente riduzione delle risorse trasferite dallo Stato.

Riformare vuol dire razionalizzare l’organizzazione e l’erogazione di servizi, accorpare i centri di costo, integrare i servizi ospedalieri con quelli territoriali.
Premesso che la sanità umbra è un punto di eccellenza per l’Umbria tanto per la qualità dei servizi erogati quanto per il rigore della spesa, dagli incontri sono emerse una serie di proposte utili a riorganizzare e modernizzare, per migliorarlo nell’interesse generale, il contesto sanitario regionale.

I punti che portiamo come contributo - si legge in una nota - alla discussione regionale riguardano:
• Il potenziamento dell’assessorato regionale alla sanità attraverso strumenti e competenze adeguate, in collaborazione con le aziende sanitarie, che permetta l’elaborazione e il coordinamento della politica sanitaria regionale e l’attività gestionale in un’ottica di maggiore governance tra servizi erogati e territori.
• La riduzione del numero delle aziende sanitarie locali e di quelle ospedaliere (per arrivare alla definizione di una sola azienda ospedaliera con due poli a Perugia e Terni), per razionalizzare ed efficientare le risorse, evitando così sovrapposizioni e duplicazioni direzionali e gestionali.
• Il potenziamento delle strutture per l’accoglienza dedicata ai pazienti anziani con disabilità, non autosufficienti e ai malati terminali.
• La riduzione del lavoro precario del personale sanitario e ospedaliero.
• L’attivazione e promozione di campagne di prevenzione e di sensibilizzazione su comportamenti virtuosi per tutti i cittadini.

In particolare per la città di Perugia, sede dell’Università e dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, punto di eccellenza per il sistema sanitario regionale ma al tempo stesso ospedale di riferimento per tutta l’area del perugino, auspichiamo una più ampia collaborazione e sinergia con la Facoltà di Medicina e Chirurgia nel rispetto dell’autonomia dei soggetti coinvolti.

L’obiettivo principe della riorganizzazione del sistema sanitario regionale dovrà necessariamente essere quello di portare benefici al cittadino in termini di erogazione e qualità dei servizi, promuovendo ricerca, innovazione e specializzazione d’eccellenza in ambito scientifico e medico.
Al centro della riflessione dovranno rimanere il cittadino-utente da un lato e le risorse umane, ospedaliere ed universitarie dall’altro, senza tralasciare la necessità di ribadire il principio secondo cui la spesa sanitaria pro-capite deve essere uguale per tutti i cittadini umbri.
La riflessione è aperta, ma è chiaro che per garantire un servizio universale, inclusivo e di qualità si dovrà dar vita ad una discussione franca e libera da condizionamenti in grado di dar vita a scelte coraggiose ed efficaci.
 

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