CNA - L'emergenza del settore dei trasporti resta alta
PERUGIA - “Apprezziamo l’attenzione che il governo ha riservato alla nostra categoria, ma dobbiamo essere consapevoli che l’emergenza per il settore dei trasporti resta altissima”.
Elio Burzigotti, presidente di Cna Fita Umbria, parla al termine del Direttivo regionale dell’associazione, riunitosi per discutere della grave situazione in cui versa l’autotrasporto, schiacciato dal forte aumento dei costi di esercizio, dalle difficoltà di accesso al credito, dalla lentezza dei tempi di pagamento, dall’illegalità diffusa, in un clima generale diventato sempre più rovente nel Paese.
“Abbiamo valutato positivamente le dichiarazioni del ministro Passera e del vice ministro Ciaccia, che hanno riconosciuto la nostra categoria come un settore vitale per tutta l’economia del Paese, tenuto conto che in Italia ancora più dell’80% delle merci viaggia su gomma. I provvedimenti e gli impegni assunti ieri dal governo nei confronti del nostro settore vanno nella direzione delle richieste avanzate. Ci riferiamo all’accelerazione del rimborso delle accise e alla possibilità di effettuare la richiesta trimestralmente, al riconoscimento dei costi minimi di sicurezza, alla missiva inviata alle associazioni delle assicurazioni, al mantenimento delle risorse finanziarie destinate al settore, alla disponibilità a rivedere i regolamenti sull’accesso alla professione e i divieti di circolazione. Si tratta di primi segnali che vanno nella direzione giusta. Purtroppo però lo stato di emergenza della categoria resta forte. In questo momento – continua Burzigotti - nonostante i tanti disagi, la nostra associazione ha scelto la via del confronto e del dialogo con grande senso di responsabilità, anche di fronte alla grave situazione in cui versa l’economia italiana.
Ma non possiamo accettare un aumento indiscriminato del prezzo del gasolio, delle assicurazioni, dei pedaggi autostradali e della fiscalità complessiva a nostro carico. Soprattutto non possiamo accettare che il mercato non ci riconosca l’adeguato valore dei nostri servizi, occorre che anche la committenza cominci a confrontarsi con le nostre imprese per riconoscere un sistema tariffario adeguato. Purtroppo fino ad oggi questo non è avvenuto, nonostante una normativa che prevede il riconoscimento dei costi minimi obbligatori. Anzi, spesso succede che l’opinione pubblica accusi la nostra categoria dell’aumento dei prezzi, quando invece molte delle nostre tariffe sono ferme da anni e in alcuni casi sono addirittura diminuite. C’è ancora molto da fare e proprio per questo la nostra categoria continuerà a lavorare e far sentire la propria voce a tutti i livelli, verificando gli impegni presi dal Governo, anche sul fronte delle liberalizzazioni in materia di assicurazioni, pedaggi stradali e carburanti e per il riconoscimento del cosiddetto gasolio professionale anche per gli autotrasportatori, mai concesso dall’Europa”.

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