L'editoriale di Gian Filippo Della Croce - Parlano di Noi
di Gian Filippo Della Croce
PERUGIA - Chi? Nientemeno che i”Il sole ventiquattro ore”, il celebre quotidiano della Confindustria, uno dei tre più letti e venduti in Italia, che dedica all’Umbria un paginone dove campeggia la foto della presidente Catiuscia Marini. Che il celebre quotidiano dedichi così tanto spazio alla nostra regione può a prima vista suscitare compiacimento sennonché avventurandosi nella lettura del testo si scopre che non si tratta proprio della solita celebrazione prosaica dell’Umbria verde e francescana, ma di una approfondita analisi socio-politica-economica che va ben al di là dei tradizionali stereotipi, non fosse altro per il piglio irriverente e coraggioso usato dai curatori della pagina. Quindi il “Sole” parla di noi senza peli sulla lingua, con un taglio giornalistico che veramente farebbe piacere poter vedere alle volte anche su qualche quotidiano locale , parla dell’Umbria a partire dal livello e dalla qualità della politica ,della sua classe dirigente e delle scelte operate da quest’ultima in materia di sviluppo .
E’ una critica tambureggiante quella del “Sole”, tesa a mettere in luce nell’apparentemente immobile status della politica locale ciò che invece si muove e come interpretarlo, non mancano riferimenti al passato recente, quello della gestione della “zarina”, alla quale non vengono fatti complimenti, ma invece attribuite responsabilità rispetto ad iniziative che secondo i curatori della pagina estendono tuttora i loro poco benefici effetti sul presente e sul futuro dell’Umbria. Risalta infine beffarda e irriverente una frase sopra tutte usata per definire l’attuale immagine dell’Umbria “fratello sole, sorella discarica” che mette definitivamente una pietra sopra alla verde immagine della nostra regione, accusata invece di tenere assai poco in considerazione il suo ineguagliabile ambiente favorendone con politiche poco efficaci il degrado e dove la forza dell’irriverenza è data dall’utilizzo della frase che fa il verso a uno dei testi più famosi della letteratura italiana e della spiritualità universale, quel “Cantico delle creature” scritto nientedimeno che da San Francesco di Assisi. Accanimento giornalistico? Sciacallaggio politico? Colpo basso per conto di competitors?
Probabilmente niente di tutto questo, probabilmente si tratta di ciò che vedono gli altri e di ciò che non siamo capaci di vedere noi, troppo inclini ad indulgere sulla qualità della politica regionale e dei suoi protagonisti, una indulgenza che forse è insita nel dna degli umbri e che risulta poco comprensibile ad altri a fronte del preoccupante quadro macroeconomico che lo stesso quotidiano confindustriale presenta per la nostra regione. Gli effetti? Mah, probabilmente prevarrà ancora la “tolleranza umbra” da parte di cittadini da sempre poco inclini ai toni polemici, mentre fra i politici prevarrà il noto refrain “non ce l’hanno con me”, anzi addirittura qualcuno potrebbe essere in fondo in fondo anche soddisfatto delle critiche rivolte alla passata governance regionale, che potrebbe mettere a frutto nella prossima rissa per le candidature e nel prossimo “balletto delle responsabilità”, mentre ancora una volta come ha scritto Cronin per rappresentare situazioni ingiuste e ingiustificabili :“ e le stelle stanno a guardare”.




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