PERUGIA - Parla il coordinatore della Rsu di San Sisto, Michele Greco

"L’anno che chiudiamo in Perugina si è caratterizzato per una forte criticità che ha messo a dura prova i nervi e la compostezza di una realtà produttiva complessa e variegata come la nostra. Per i lavoratori, fissi e stagionali, l’impatto di una crisi economica e di mercato, che tutti viviamo in prima persona, è stato importante e ha comportato molti sacrifici. La Rsu si è impegnata, in questo periodo difficile, a garantire un’equità e una giustezza nella distribuzione delle ore lavorate al fine di scongiurare tensioni e dissapori tra lavoratori.

Fino all’ultimo giorno del 2011 l’impegno in questa direzione non è mai mancato, con la consapevolezza, però, che questo sarebbe servito a traguardare un periodo di difficoltà, per predisporre la fabbrica per un 2012 di ripartenza e di crescita sotto tutti i punti di vista.
Il 23 gennaio era previsto il Coordinamento Nazionale Nestlé in cui si sarebbe discusso di strategie e prospettive, ma l’ennesimo rinvio ci destabilizza e soprattutto ci priva di quelle informazioni necessarie per intavolare una discussione sul prossimo calendario di lavoro e per avere un confronto costruttivo con i lavoratori.
Noi riteniamo non più percorribile una strada fatta di scelte al ribasso, e di mero contenimento dei costi; misure che abbiamo condiviso, ma solo come prime risposte alla crisi.
Pretendiamo ora una strategia importante, che dia valore ai nostri prodotti, alla loro freschezza e al marchio Perugina.

Pubblicità e marketing curati nel dettaglio, valorizzazione delle risorse interne, riappropriazione da parte della fabbrica delle leve decisionali: strumenti e metodi che devono, a nostro avviso, dare il senso, in maniera complessiva, della nostra presenza sul mercato, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.
I lavoratori della Perugina hanno sempre dimostrato, non ultimo in occasione del lancio del Bacio bianco, una capacità di reazione, alle richieste del mercato e alle sottostimate previsioni di vendita, di alto livello, impegnandosi sui 21 turni pur di far fronte alle necessità e di dare un prodotto fresco e di qualità.
Ora, però, c’è bisogno di un’azione chiara e di prospettiva da parte di Nestlè.

Se è vero che la crisi economica si è abbattuta sul nostro Paese pesantemente, è altrettanto vero che oggi è il momento di scelte coraggiose e importanti, che faranno la differenza quando usciremo dalla crisi.
Molte aziende del settore crescono, e addirittura nuovi marchi si affacciano sul mercato dei cioccolatini, con interventi pubblicitari rilevanti.
Noi non vogliamo restare alla finestra e aspettare che passi la nottata.
Per troppo tempo ci si è fatti forte della memoria del nostro passato, riducendo al minimo la pubblicità, ora, nella burrasca dei consumi, bisogna illuminare il nostro marchio.
Dunque qual è la scelta strategica della Nestlè?

I prossimi appuntamenti saranno determinanti per misurare le intenzioni della multinazionale.
La Rsu e i lavoratori della Perugina esigono risposte, perché la nostra fabbrica è un valore importante da far crescere e non possiamo accettare una mancanza di politica attiva e di strategie da parte della Nestlè".
 

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