Vestizione all'interno delle strutture sanitarie e flessibilità entrata e uscita
PERUGIA - In merito alle problematiche inerenti alla flessibilità oraria degli operatori sanitari in entrata e in uscita per la vestizione all’interno delle strutture sanitarie, i segretari generali regionali Cisl Funzione Pubblica, Ubaldo Pascolini, e Cisl Medici, dott. Giuseppe Giordano, hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale e il direttore generale alla sanità al fine di definire la questione all’interno di un accordo tra le parti che possa disciplinare la materia per il presente e il futuro. Tutto questo per evitare il proliferare di una conflittualità anche giudiziaria che rischia inevitabilmente di deteriorare i rapporti tra aziende ed operatori e per determinare in positivo rapporti di maggiore correttezza e fiducia, anche al fine di una programmazione concordata delle possibili soluzioni. Quantificando infatti l’eventuale recupero e/o l’eventuale costo aggiuntivo complessivamente, si assommerebbero circa 11 giorni l’anno.
La Cisl comunque al fine di prevenire e tutelare la salute degli operatori e degli utenti, ritiene che sia utile e necessario disciplinare tale problematica e, quindi, rimane a disposizione di tutti coloro che vogliono produrre istanza per l’eventuale riconoscimento del diritto.
La Cisl, in relazione ai criteri emersi nella giurisprudenza per il conteggio del tempo di vestizione come orario di lavoro, ha opportunamente e prontamente sottolineato che le situazioni lavorative non sono tutte uguali, infatti per il personale infermieristico turnante, in moltissime aziende sanitarie pubbliche e private, si è sempre tenuto conto sia del cambio divisa, sia del tempo della trasmissione consegne. Quindi, le situazioni possono essere molto diverse da azienda ad azienda, magari da presidio a presidio o da servizio a servizio. Solamente chi opera e chi fa attività sindacale all’interno di strutture sanitarie può conoscere meglio le specifiche situazioni sulla problematica. Quindi, senza inutili strumentalizzazioni, il problema deve essere collocato nella giusta prospettiva, valutando la situazione perché la risposta non è sempre standardizzabile, ma dipende dalla situazione concreta nella quale il lavoratore si trova ad operare nella struttura sanitaria pubblica o privata.
Pertanto, al fine di evitare il nascere di sterili contenziosi, anche in altre regioni sono stati sottoscritti accordi aziendali che hanno regolamentato la materia. Questa, a nostro avviso, è da considerare una corretta modalità per dare una equa soluzione e risposte esaustive ai lavoratori che devono usufruire del computo del tempo di vestizione in orario di servizio.
Il segretario generale regionale Cisl Funzione Pubblica - Ubaldo Pascolini
Il segretario generale regionale Cisl Medici - dottor Giuseppe Giordano

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