ROMA. - Il Comitato Centrale della Fiom ha approvato con il 63,2% di voti il documento del leader Maurizio Landini sulla richiesta di referendum abrogativo dell'accordo Fiat del 13 dicembre. Il documento di Bellavita ha ottenuto il 12,5% dei voti e gli astenuti sono stati il 24,3%.

Il Comitato Centrale della Fiom-Cgil, si legge nel documento di Landini, "assume e fa propria la richiesta, gia' sottoscritta da migliaia di lavoratori e lavoratrici del Gruppo, avanzata nel rispetto degli accordi sindacali del 1993 in materia di Rsu e Rappresentanza, a Fim e Uilm e alle Aziende di indire un libero referendum a carattere abrogativo dell'accordo che estende il modello di Pomigliano a tutto il Gruppo".

La Fiom chiede inoltre che "il Governo convochi un tavolo di confronto sul piano industriale e di investimenti del Gruppo Fiat nel nostro Paese e considera necessario un intervento che a garanzia dei diritti costituzionali in materia di pluralismo e liberta' sindacale, determini un'opportuna modifica dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, fermo restando la necessita' di un complessivo intervento legislativo che garantisca il diritto democratico di validazione dei Contatti collettivi e di elezione delle rappresentanze sindacali unitarie".

In materia di riforma del mercato del lavoro il Comitato Centrale della Fiom-Cgil considera necessario che "le lavoratrici e i lavoratori, i giovani ed i pensionati discutano le proposte con cui il sindacato e per quanto ci riguarda la Cgil avanzera' nel confronto con il Governo avendo ferma l'indisponibilita' a manomettere l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, per aprire la strada ai licenziamenti senza giusta causa".

Dunque la Fiom ritiene necessario "perseguire l'obiettivo del superamento della precarieta' e della riunificazione dei diritti nel lavoro attraverso precise proposte tra cui l'estensione della cassa integrazione a tutte le imprese, a tutti i settori e a tutte le forme di lavoro attraverso la contribuzione di tutti i soggetti coinvolti; il lavoro dipendente e' a tempo pieno e indeterminato riconducendo il lavoro atipico a 4/5 forme; l'istituzione di un reddito di cittadinanza anche avendo a riferimento la risoluzione del parlamento europeo del 20/10/2010".

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