di Fabio Faina*

PERUGIA - L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle si chiude con un bollettino di guerra drammatico; 26 morti a causa degli effetti della droga, uno ogni 14 giorni. Senza poi contare i decessi di coloro che qui comprano e poi vanno a morire fuori regione.
A questi numeri andrebbero sommati i decessi ed i feriti di coloro che per gestire le piazze e le vie dello sballo si uccidono oppure rimangono feriti.

Ancor più dovremmo aggiungere a queste vittime il peso rilevantissimo del dolore e delle tragedie che vivono quelle famiglie che subiscono al proprio interno il dramma di una tossicodipendenza.
In questa nostra amata terra stiamo subendo una vera e propria guerra che sta provocando una strage silente.

Nello scrivere questa frase mi sono chiesto se i termini che usavo fossero consoni e reali e per questo mi sono affidato all’enciclopedia della rete wikipedia che così definisce il termine strage:
“La strage è l'uccisione di una pluralità di persone con un'azione omicida di massa. In senso lato si parla di strage riguardo alla generica uccisione di una pluralità di persone.”
Nella nostra Regione, soprattutto nel nostro capoluogo, vi è l’uccisione generica di una pluralità di persone attraverso un’azione omicida di massa.

Sento e leggo spesso, almeno ogni quattordici giorni, commenti sulla nuova vittima della strage, le autorità politiche, le autorità che dovrebbero garantire la pubblica incolumità, le autorità religiose, anche il Vescovo Bassetti nella sua ultima omelia ci ha ricordato le vittime di questa guerra.
Tante parole, anche fatti ma la guerra continua la sua strage. Le vittime aumentano e drammaticamente non si vedono spiragli che possano far tacere questa guerra.

Credo che non sia più tollerabile civilmente, umanamente ma soprattutto costituzionalmente che questa guerra possa continuare senza mettere in atto azioni consone alla sua risoluzione.
Il nostro Paese è stato in grado di sconfiggere guerre dichiarate come quella del terrorismo, è mai possibile che non si riesca a sconfiggere questa nuova guerra?
Mi chiedo e chiedo è stato fatto tutto quello che era possibile fare?
Coloro che sono costituzionalmente e giuridicamente chiamati a garantire la sicurezza e la pubblica incolumità hanno compiuto tutte le azioni necessarie, dispiegando i mezzi e le forze atte a fermare o almeno arginare questa strage?

Essendo questa guerra la priorità del nostro territorio, se non cado in errore mi pare che non vi siano altre attività criminose che uccidono più della droga in Umbria, coloro che ne hanno costituzionalmente e giuridicamente il compito di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana hanno adottato provvedimenti contingibili ed urgenti?
Io una risposta forse la potrei dire ma preferisco ed attendo che altri me la diano.

*Coordinatore Provinciale Perugia
Sinistra Ecologia Libertà
 

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