Bastia/ Cgil e Cisl: il Comune chiude alla contrattazione sociale
Si disconosce il ruolo e la funzione di rappresentanza, sancito dalla Costituzione, delle organizzazioni sindacali, che in questa regione rappresentano centinaia di migliaia di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, falcidiati dalla crisi economica e dai continui tagli al welfare”.
Si è tenuto il 28 dicembre, l'incontro presso il Comune di Bastia umbra per l'illustrazione ai sindacati del bilancio di previsione comunale per il 2012. Per il comune erano presenti l'assessore al Bilancio Roberto Roscini, il sindaco Stefano Ansideri e il responsabile della ragioneria Luigi Mencarelli. A confrontarsi con il Comune i sindacati confederali e dei pensionati della Cgil e della Cisl.
A fronte di una diminuzione di entrate di circa 1 milione e 250mila euro dovuta alle manovre del Governo Berlusconi prima e di quello Monti poi, l'amministrazione ha illustrato alle parti sociali un bilancio di previsione senza aumenti di tariffe sui servizi a domanda individuale, fatta eccezione per una rimodulazione dei costi delle mense scolastiche, e con il mantenimento dell'importo complessivo della spesa per le politiche sociali. Il taglio toccherà invece prevalentemente il versante della spesa per gli investimenti.
“Pur in presenza di scelte in linea di massima accettabili – affermano Cgil e Cisl - come sindacati abbiamo proposto la definizione di un protocollo d'intesa con l'amministrazione comunale per tentare di contrattare ulteriormente elementi a difesa dei diritti e dei redditi di cittadine e cittadini. ìAd esempio – spiegano ancora i sindacati – abbiamo proposto l'introduzione del criterio della progressività nella tassazione comunale, ad oggi limitato all'esenzione fino ai 10.000 euro. Oltre a questo – aggiungono Cgil e Cisl – abbiamo proposto anche forme di incentivazione ai cittadini che effettuano la raccolta differenziata, attraverso un maggiore sconto sulla tariffa, e ulteriori
agevolazioni per i pensionati a reddito basso. Purtroppo, da parte dell'amministrazione c'è stata una totale chiusura non solo alle proposte del sindacato, ma più in generale all'idea di costruire un accordo di contrattazione sociale, così come avviene nella stragrande maggioranza dei comuni umbri, disconoscendo così il ruolo e la funzione di rappresentanza, sancito dalla Costituzione, delle organizzazioni sindacali, che in questa regione rappresentano centinaia di migliaia di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, falcidiati dalla crisi economica e dai continui tagli al welfare”.
A fronte di questo atteggiamento “fortemente negativo” i sindacati continueranno ad insistere affinché anche nel Comune di Bastia si possa in futuro avviare una fase di vera contrattazione ìsociale e sulle dinamiche dello sviluppo, contrattazione che è a tutto vantaggio di cittadine e cittadini e in particolare di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, ovvero le fasce più deboli della popolazione.

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