TERNI - ''Buon Natale a questa nostra citta' che ha bisogno che la frammentazione venga sconfitta, che ha bisogno di una solidarieta' piu' evidente, piu' immediata, piu' veloce, piu' audace. Buon Natale anche a questa citta' perche' riscopra la bellezza e la forza di una solidarieta' che puo' cambiare il corso di questi anni che sono decisivi per il futuro''. Lo ha detto il vescovo di Terni, mons. Vincenzo Paglia, nel corso dell'omelia nella messa di Mezzanotte.

''Questa notte - ha detto ancora il vescovo - Dio ha scelto di venire ad abitare nel cuore di ciascuno di noi. Non ha scelto di nascere tra i grandi e sontuosi palazzi della Roma imperiale''. ''Infatti - ha osservato - non siamo salvati dai grandi centri di potere, gli stessi che hanno generato la crisi attuale sia economica, amministrativa, sociale, ma la salvezza viene da quel Bambino. Non ci sono altri poteri che possono salvarci, ne' politici, ne' economici, ne' militari''.

''Accogliamo l'annuncio di questa notte - ha detto ancora il vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia - come un annuncio di speranza; si' a Natale possiamo ripartire, possiamo rinascere, possiamo fronteggiare la crisi che e' innanzitutto una crisi interiore, una crisi di speranza, di rassegnazione di fronte a quanto sta accadendo attorno a noi''.

Nel corso della sua omelia, mons. Paglia ha anche ricordato ''gli operai e imprenditori del polo chimico di Terni che stavano camminando nelle tenebre'' e che oggi, ''grazie alla solidarieta' e alla tenacia di tutti, ad una lotta che ci ha permesso di resistere, hanno visto accendersi una luce, che si e' accesa per tutti. Sono lieto di poterlo dire questa notte, perche' in questi momenti difficili e drammatici, l'unione, la solidarieta' e la preghiera ci hanno aperto un futuro''.

Anche il giornalista e conduttore televisivo Tiberio Timperi si e' unito oggi ai volontari che hanno servito a tavola nel tradizionale pranzo con i poveri nella cattedrale di Terni, alla quale hanno partecipato circa 300 persone.

''E' stata una bella festa'', hanno riferito dalla diocesi, con tante famiglie di diverse nazionalita' (anche dall'Ucraina, dal Peru' e dall'Etiopia) e molti bambini. C'erano, fra gli altri, anche i profughi provenienti dalla Libia - una trentina - ancora oggi ospiti della diocesi. ''C'e' bisogno di aprire gli occhi del cuore per commuoverci di piu' su chi sta peggio di noi, su chi ha bisogno di conforto e di aiuto'', e' stato il commento del vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Vincenzo Paglia, espresso sempre durante l'omelia della messa di Natale.

''La tavola preparata posta davanti all'altare - ha spiegato - e' la prima di tante altre che riempiranno ha chiesa. Il pranzo di Natale e' il pranzo per chi e' solo e non sa dove andare''. Mons. Paglia ha sottolineato che ''in tanti hanno partecipato alla preparazione, dai carcerati che hanno offerto il pane fatto da loro ad alcuni studenti di Narni che hanno allestito i tavoli, da chi ha pensato ai regali ai tanti altri che hanno preparato il cibo e ai molti che sono venuti a servire''.

''E' il ritrovarsi insieme, in famiglia - ha aggiunto il vescovo - di tante persone che altrimenti trascorrerebbero il Natale da sole perche' non hanno la possibilita' di invitare nessuno o perche' non hanno la famiglia con loro''.
 

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