Poste le targhe dei livelli di piena del Tevere a Ponte San Giovanni
di Gino Goti
PONTE SAN GIOVANNI - C'era una piccola folla ad assistere alla presentazione delle due targhe dei livelli di piena del Tevere del 1896 e del 1944 murate all'esatta posizione sull'edicola dove una volta era la vecchia chiesa parrocchiale di Ponte San Giovanni distrutta dai bombardamenti. E' stato Fausto Cardinali, presidente della Pro Ponte, a togliere il drappo con il logo dell'Associazione che copriva il reperto originale del 1896 restaurato da Francesco Giostrelli e quello nuovo, a firma della Pro Ponte, posto all'esatto livello della piena del 1944 : 82 centimetri più su.
La ricerca effettuata nella biblioteca comunale augusta hanno avuto come risultato di trovare soltanto i periodici del 1896: Il Paese, La Provincia dell'Umbria e l'Unione Liberale che diffusamente parlano della drammatica alluvione. Quella del 1944 fu ancora più disastrosa con il livello delle acque superiore di oltre 80 centimetri rispetto alla precedente. Il parroco Don Gianluca ha avuto un pensiero alla vecchia chiesa, ricordata dall'edicola, e ai morti delle calamità naturali e delle guerre. Erano anche presenti Antonello Palmerini presidente della Pro Ponte Etrusca, Giorgio Chiabolotti figlio del comm.Alvaro cui si deve il recupero, tra le macerie della chiesa, della targa che era stata posta, all'epoca, proprio sulla facciata esterna esposta al Tevere. Il sindaco di Perugia era rappresentato dal consigliere Claudio Consalvi cui compete il territorio di Ponte San Giovanni secondo le nuove normative comunali.
E' stato messo in evidenza il fatto che proprio di fronte alle due targhe si erge adesso il Ponte Vecchio, ricostruito dove il Tevere era attraversato dall'antico Ponte Romano, il cui livello di arcata è inferiore di 241 cm. rispetto alla piena del 18 novembre 1944. Se si considera che sempre nel 1944, mese di settembre, una piena di gran lunga inferiore a quella che sarebbe avvenuta in novembre travolse il robusto ponte di ferro costruito dagli alleati per superare la parte della diga distrutta dai bombardamenti, non si può stare certamente tranquilli se dovesse verificarsi una nuova drammatica piena. Da tenere presente che fu determinante la presenza di numerosi grossi tronchi trascinati dalla corrente a contribuire all'abbattimento di quel ponte di ferro.
Consalvi ha rivolto parole di elogio all'attività non solo culturale e sociale della pro ponte, ma anche a queste attenzioni per ricordare i momenti della storia di Ponte San Giovanni in cui già in passato si è prodigata e che certamente sarà disposta a continuare anche in futuro. Nei prossimi giorni gli alunni e gli studenti delle scuole di Ponte San Giovanni visiteranno il luogo dove sono state poste le due targhe a testimonianza di due calamità naturali che causarono lutti e disagi.

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