Turismo - Umbria: una regione piccola con un’offerta diversificata
di Jean Paul Sia
PERUGIA - Si parte per l’ Umbria senza troppo programmare a priori orari e ritmi; si arriva cercando di vedere ciò che si vuole, ma anche ciò che capita o che potrebbe capitare: è questo che in definitiva si cerca, questo è il senso della vacanza che si cerca in Umbria. Relax attivo ma anche musei, borghi e buona tavola: è quello che ci dice il pubblico lombardo, intervistato in occasione della Borsa del Turismo 2011 a Milano. La Lombardia, infatti, è ormai il secondo mercato di riferimento per il turismo umbro, nel primo semestre del 2011 secondo solo a quello laziale.
Il campione utilizzato, oltre 1.200 soggetti intervistati, è composto per il 78% da persone con un’età compresa tra i 31 ed i 60 anni, quindi collocati in una posizione lavorativa attiva (per il 76% lavoratori dipendenti e liberi professionisti) e solo in minima parte (il 9%) esperti del settore; motivati alla vacanza - per la loro presenza alla BIT - e per la grande maggioranza residenti a Milano e provincia o in Lombardia (il 63%). Si tratta, quindi, di un campione ben rispondente al segmento di questo mercato.
Nonostante il 39% degli intervistati ha dichiarato di non essere mai stato in Umbria (28% coloro che l’hanno visitata una volta sola), il sondaggio ci dice che la offerta umbra è talmente diversificata nella tipologia e nel tempo che non è possibile raggrupparla in pochi e ristretti ambiti. L’intimità delle piccole dimensioni, l’armonia nel rapporto tra uomini e ambiente e la qualità degli abitati e della vita che vi si svolge fanno da eco al passaparola e all’esperienza diretta (il 60% circa del campione è costituito da donne). Alla domanda su come viene percepita l’Umbria il 26% parla di piccoli borghi storici, seguito subito dalle città d’arte (25%) e dai sapori dell’enogastronomia, staccati in terza posizione al 12%. Quarto posto per l’ambiente con circa l’8%.
Comunque relax in genere che non contrasta con quel 25% di turisti interessati a musei, edifici storici e culto. Il 68% del campione utilizza il mezzo proprio per gli spostamenti.
Per questa ragione l’Umbria ha un alto tasso di fidelizzazione del turista che ritorna e trova sempre nuove cose da scoprire. La percezione dell’Umbria che emerge dal campione - di provenienza strettamente metropolitana - è quella di una regione in cui la qualità dell’ambiente antropizzato viene strettamente legata alla qualità della vita, dei suoi centri urbani, alla ricchezza del suo patrimonio culturale, artistico, artigianale, enogastronomico. Dell’Umbria, quindi, non viene apprezzata solo la qualità della conservazione e della valorizzazione delle sue città d’arte, del suo paesaggio, delle sue tradizioni ma, più in generale, la “tenuta” socio-relazionale delle sue città e dei suoi borghi. Una sorta di quadro a tutto tondo in cui la bellezza del paesaggio e il livello di qualità della vita connotano la percezione del particolare “stile di vita umbro”. È questa, oggi, l’immagine forte dell’Umbria, cui si aggiunge, soprattutto presso i più giovani, una particolare attenzione “di tendenza” ai sapori dell’enogastronomia.

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