PERUGIA - Il Capogruppo in Provincia di Perugia del Prc Luca Baldelli ha presentato stamattina un ordine del giorno avente ad oggetto "“Iniziative urgenti per salvare lo stabilimento della Firema Trasporti S.p.a. di Spello”.

 

il testo dell'ordine del giorno

 

di iniziativa del Consigliere Luca BALDELLI

avente per oggetto: “Iniziative urgenti per salvare lo stabilimento della Firema Trasporti S.p.a. di Spello”

PREMESSO
CHE la Firema trasporti S.p.a è una delle aziende italiane più importanti nel settore della metalmeccanica e dei trasporti in Italia, considerata il fiore all’occhiello dell’intero comparto per ricerca tecnologica, avanguardia degli impianti ed elevata specializzazione delle maestranze. Si occupa di progettazione, costruzione, riparazione di locomotive, treni metropolitani e tram attraverso i suoi 4 stabilimenti di Caserta, Milano, Spello e Tito Scalo;

CHE in particolare all’unità di Spello è affidata l’attività di service per equipaggiamenti elettrici e motori di trazione;

CHE il quadro produttivo nazionale in cui l’azienda opera è caratterizzato, diversamente da altri paesi come Francia e Germania, da una elevata frammentazione, ovvero dalla presenza di diversi concorrenti stranieri (Bombardier 23% di quota di mercato nazionale ed Alstom 25%) che operano accanto all’industria italiana (Ansaldo Breda, azienda del gruppo di Finmeccanica, con un 30%, Firema trasporti S.p.a. con un 6% ed altri produttori minori che rappresentano circa un 16% dell’intero mercato); ed inoltre si verifica un ingresso opportunistico di altre aziende estere;

CONSIDERATO
CHE La Firema S.p.a. nacque nel 1993 dalla fusione per incorporazione nella Firema Trasporti delle società operative controllate (Officine Stanga Cittadella – Padova; Fiore Officine Casertane – Caserta; Ercole Marelli Trazione – Milano; Metalmeccanica Lucana – Potenza; Retam Service – Milano e Spello), allo scopo di creare un polo nazionale in grado di competere con i principali operatori internazionali (i già citati: Alstom, Bombardier…). Successivamente, al polo così costituito, si unì Finmeccanica con una quota rilevante del 49%; quota che, a partire dal 2003, la società stessa cominciò gradualmente a cedere fino alla sua definitiva uscita nel 2005. Da allora la Firema Trasporti S.p.a. è passata nelle mani del socio unico GMR S.p.a, controllato interamente dalla famiglia Fiore;

CHE fino al 2009 l’azienda non ha mai evidenziato rilevanti problemi finanziari e anzi, nel corso degli anni, le sue commesse sono sensibilmente aumentate, tanto che nel 2007 lo stabilimento di Spello fu oggetto di lavori di ampliamento oltre che di nuove assunzioni. I primi segnali di crisi cominciarono a manifestarsi intorno alla fine del 2009, quando la Firema fu colpita da una vera e propria crisi finanziaria, o meglio da una crisi di liquidità;

 

 


CHE l’azienda, pur lavorando, non riusciva a produrre profitto, poiché con gli anticipi sulle commesse che incamerava, essa finanziava le altre aziende partner e nello stesso tempo accumulava ritardi nelle consegne che facevano scattare penali a suo carico.;

CHE la crisi della Firema dipende anche da un paradosso, squisitamente italiano, per cui in un settore come quello ferroviario colpito solo marginalmente dalla crisi e che offre prospettive di mercato nazionale ed internazionale molto interessanti (si pensi che solo in Italia è necessario un rinnovo consistente del parco veicoli, reso particolarmente obsoleto da uno stallo del mercato nazionale nel recente passato) vi è stata e vi è una totale assenza di un programma di sviluppo industriale da parte del Governo, diversamente da quanto accade in altri Stati dove parte dei fondi contenuti nei pacchetti anticrisi vengono destinati a progetti di trasporto su ferro;

CONSTATATO

CHE la crisi della Firema culmina il 2 agosto 2010 con l’ammissione della società alla procedura di amministrazione straordinaria, prevista dalla legge Marzano, e la conseguente nomina del commissario, con il compito di mantenere le commesse in corso di esecuzione e preservare l’operatività dell’azienda per un’eventuale ricollocazione sul mercato. Il perdurare di tale situazione giuridica, però, insieme alle ultime vicende che hanno investito la Firema nell’ottobre scorso, hanno negativamente influenzato l’attività produttiva dell’azienda, tanto che nello stabilimento di Spello, nonostante l’impegno e la professionalità delle maestranze, si lamenta una forte contrazione delle commesse e una progressiva perdita di clienti che per i lavoratori si traducono in giornate di cassa integrazione;

CHE nel frattempo il commissario, in seguito all’approvazione del programma di cessione dei complessi aziendali da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, ha pubblicato l’invito a manifestare interesse per l’acquisto del complesso aziendale, ma ancora oggi non sono state date risposte credibili. Persino Ansaldo Breda S.p.a, del gruppo di Finmeccanica, che in un primo momento aveva mostrato interesse, sembra ora essersi tirato indietro per la volontà della nuova dirigenza di Finmeccanica di uscire completamente dal settore ferroviario;

CHE la procedura di amministrazione straordinaria sta per scadere e che la situazione della Firema si fa sempre più allarmante, soprattutto per lo stabilimento di Spello che è il minore del gruppo;

CHE se continueranno a non esserci ipotesi di acquisto e se non si interverrà di urgenza anche localmente per evitare la chiusura dello stabilimento, Spello rischia di perdere una delle più importanti aziende che hanno fatto la storia e la ricchezza di questa città. Soprattutto si corre il rischio che 43 lavoratori dipendenti perdano il loro posto di lavoro in un momento così delicato come quello che stiamo attraversando con ricadute gravissime sul già difficile contesto economico e sociale del territorio;


SI IMPEGNA LA GIUNTA PROVINCIALE

- ad intervenire presso la Regione dell’Umbria affinchè si apra un tavolo istituzionale anche con il Ministero per salvare la Firema e per salvaguardare il destino dei lavoratori ed i livelli occupazionali.

Il Capogruppo
Luca BALDELLI
 

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