PERUGIA - Come era previsto è stata emessa oggi dal tribunale di Spoleto la sentenza di primo grado relativa alla strage all’Umbria Olii, l’azienda di Campello sulClitunno, nella quale il 25 novembre del 2006 persero la vita 4 dipendenti di una ditta esterna che vi stava svolgendo un intervento di manutenzione su un silos, lavoratori che furono travolti da una tremenda esplosione.

Le istituzioni hanno così commentato la sentenza di primo grado emessa oggi a Spoleto:

Stefano Vinti (PRC): “Una sentenza ispirata a giustizia, che individua le responsabilità e stabilisce i provvedimenti conseguenti: cosa che non sempre accade nel campo dei processi per incidenti sul lavoro”: così l’assessore regionale alle opere pubbliche e alla sicurezza sul lavoro, Stefano Vinti, commenta la sentenza di condanna per il tragico rogo della Umbria Olii di Campello sul Clitunno di cinque anni fa. “Il verdetto dei giudici – ha proseguito Vinti - costituisce un riconoscimento alla memoria dei lavoratori che furono vittime del drammatico incidente e un seppur parziale risarcimento ai loro parenti. Ci auguriamo che la sentenza di oggi possa costituire un precedente e uno stimolo sia a far completamente luce e individuare le responsabilità in vicende del genere in futuro, sia ad assumere, in ogni luogo di lavoro, le misure necessarie a garantire l’incolumità e la salute degli occupati”.

Walter Verini (PD): "La sentenza del Tribunale di Spoleto sulla tragedia dello stabilimento di Umbria Oli non restituirà alla vita e alle loro famiglie i quattro lavoratori morti quel 25 novembre di circa cinque anni fa. Tuttavia rappresenta un atto di giustizia e un monito perché tutti abbiano a cuore la difesa della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro". Lo afferma il deputato del PD Walter Verini. "Si tratta - aggiunge il deputato - di un tema centrale, di civiltà, che riguarda drammaticamente anche l'Umbria, che nelle ultime settimane ha conosciuto un numero gravissimo di incidenti sul lavoro, anche mortali". "Lo ha ricordato ancora una volta a tutti anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - prosegue il parlamentare democratico - che ha richiamato le forze imprenditoriali, le forze sociali, le istituzioni a svolgere con rigore e fino in fondo il proprio compito di prevenzione, formazione, controllo e applicazione delle norme che esistono per difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro". "Oggi - conclude Verini - il Tribunale di Spoleto ha svolto pienamente il suo compito. Spetta ora a tutti i soggetti sociali svolgere pienamente il proprio, perché tragedie come questa non si ripetano più.

Damiano Stufara (PRC): Apprendo con favore la sentenza di primo grado emessa dal giudice Alberto Avenoso sulla strage dell'Umbria Olii di Campello sul Clitunno, nella quale nel 2006 persero la vita 4 dipendenti di una ditta esterna. Anche se la ritengo leggera rispetto a quanto accaduto (l'amministratore delegato Giorgio Del Papa è stato condannato solo a 7 anni e 6 mesi e al risarcimento dei familiari delle vittime, pena inferiore a quanto richiesto dalla stessa accusa) la considero egualmente un segnale chiaro rispetto ai moderni padroni, che in nome del profitto si sentono titolari del diritto di vita e di morte dei propri dipendenti”. Lo dichiara il capogruppo regionale del Prc – Fds Damiano Stufara, osservando che “in un Paese dove molte aziende non rispettano le norme sulla sicurezza, dove tra morti bianche e incidenti gravi sembra di assistere ad un bollettino di guerra, questa sentenza, come quella per il rogo della Thyssen krupp di Torino, pone un punto fermo nella distinzione tra gli operai vittime degli incidenti sul lavoro e la dirigenza aziendale responsabile dell'applicazione delle norme sulla sicurezza”. Per Stufara “non possiamo assistere ogni volta allo squallido tentativo di far cadere le responsabilità sugli operai arrivando a punte di cinismo intollerabile, come nel caso della Umbria Olii, in cui si è giunti a chiedere addirittura il risarcimento dei danni ai familiari delle vittime per 35 milioni di euro. Questo non è tollerabile. Il Gruppo regionale di Rifondazione comunista è impegnato da sempre nella predisposizione di norme più stringenti per la sicurezza nei luoghi di lavoro e nella vigilanza sulla loro applicazione. Ci sentiamo vicini al dolore dei familiari delle vittime e vigileremo, per quanto di nostra competenza, affinché la sentenza venga applicata”. 

Paolo Brutti (IDV): “La sentenza Umbria Olii ribadisce il nuovo corso della giustizia italiana in merito agli incidenti sul lavoro. Una strada che non deve essere abbandonata”. Paolo Brutti, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, interviene sulla condanna a sette anni del titolare dell'azienda di Campello sul Clitunno. “Si tratta di una condanna pesante - sostiene Brutti - che, al pari della sentenza Thyssen, riconosce le colpe di chi espone i propri dipendenti a rischi mortali. Quelle che un tempo erano definite fatalità o inevitabili incidenti, oggi sono giustamente definite gravissime inadempienze”. “La tracotante condotta della proprietà di Umbria Olii ha reso ancora più necessaria questa sentenza. Speriamo - conclude il consigliere Idv - che almeno questa volta nessuno la consideri eccessivamente severa, come avvenne nel caso della condanna del manager Thyssen, Harald Espenhahn”.

 

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