TERNI - Gli uffici dell’anagrafe del Comune di Terni hanno rintracciato l’atto di nascita e altre notizie di Vincenzo Campili, il cannoniere in servizio nel Distaccamento della Regia Marina Italiana in Cina, morto nel 1919.

Durante la missione della delegazione delle Marche e dell’Umbria in Cina, l’Ambasciatore Attilio Massimo Iannucci e l’Addetto Militare presso l’Ambasciata, Generale di Brigata Angelo Palmieri, avevano dato notizia della scoperta di una lapide intitolata a Vincenzo Campili, venuta alla luce durante alcuni lavori stradali e attualmente conservata nel giardino dell’ambasciata italiana a Pechino. Nella lapide c’è un’iscrizione con il nome di Campili, la data e il luogo di nascita, a Terni, il 7 luglio 1896, e la data di morte, il 14 dicembre 1919, probabilmente nei pressi di Pechino. La notizia era stata quindi comunicata al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo.

L’anagrafe del Comune di Terni ha rinvenuto l’atto di nascita di Vincenzo Campili, che - in effetti - corrisponde con quanto indicato nella lapide. Successivi controlli incrociati con le liste di leva dell’epoca, hanno confermato che Vincenzo Campili, figlio di Primo Campili, era militare di leva, ma cancellato perché iscritto nelle liste di mare presso il distretto militare di Civitavecchia. Sono stati anche rintracciati i parenti ancora viventi del giovane marinaio morto ad appena 23 anni, alcuni dei quali residenti a Terni e a Montecastrilli.
Nulla di più si è potuto appurare, al momento, sulla causa della morte di Vincenzo Campili. In quegli anni, tuttavia, la Regia Marina Militare italiana conservava propri distaccamenti in Cina, utilizzando anche fanti di Marina, principalmente a difesa della concessione italiana a Tien-Tsin, situata tra Pechino e il mare.

La concessione italiana, che era di fatto un piccolo quartiere nella città, al pari delle analoghe concessioni territoriali di altri Paesi europei, aveva avuto origine subito dopo l’intervento militare occidentale, al quale prese parte anche l’Italia, nel 1900, nella cosiddetta guerra dei Boxers, durante la quale persero la vita 25 militari italiani nella sola Tien-Tsin. Altre delegazioni della Regia Marina si trovavano anche a Pechino e sulla costa.

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