PERUGIA - L'Umbria e' la regione italiana con la percentuale piu' alta di allievi immigrati nella scuola primaria, mentre i minori nati in Umbria o arrivati per ricongiungimento familiare alla fine del 2010, hanno raggiunto quota 21.124 e rappresentano oltre un quinto di tutta la popolazione straniera residente in Umbria. Lo ha reso noto stamani la vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari, nel corso della presentazione del volume ''Migranti involontari'', a cura di Paola Falteri e Fiorella Giacalone, e che ha per tema i ''giovani 'stranieri' tra percorsi urbani e aule scolastiche''.

All'incontro, oltre alle curatrici, entrambi docenti dell'Universita' di Perugia, sono intervenuti anche l'assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi, Giovanna Guerzoni, docente dell'Universita' di Bologna, e Cristina Papa, docente anche lei nell'ateneo perugino.

''Il risultato della forte presenza di giovani immigrati in Umbria - ha ribadito la Casciari - e' una crescente incidenza di allievi stranieri sul totale degli studenti che frequentano le scuole della regione in particolare dalle scuole d'infanzia alla secondaria. Secondo i primi dati del rapporto 'Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole statali e non statali - anno scolastico 2010-2011', elaborato dal ministero dell'Istruzione e dalla Fondazione Ismu, le presenze di alunni stranieri in Umbria sono pari a 16.282. Questi dati ci consentono di affermare, senza ombra di smentita, che la presenza sul territorio sempre piu' numerosa della seconda generazione comporta, oggi piu' che mai, all'interno delle nostre societa', la necessita' di affrontare problematiche nuove che con gli stranieri di prima immigrazione non avevamo dovuto affrontare. La seconda generazione ha invece prepotentemente portato alla ribalta un nodo cruciale per le nostre societa' ovvero il passaggio da migrazioni temporanee a processi migratori durevoli e presenze strutturali e definitive''.

''Siamo di fronte ad una generazione, la 'prima', a sentirsi italiana senza poterlo essere'', ha osservato ancora la Casciari, ricordando che ''la tradizione umbra di governance del fenomeno dell' immigrazione basata sulla concertazione, si e' rivelata una risorsa di grande utilita', cosi' come e' indubbio che il clima di collaborazione instauratosi nella nostra regione fra i diversi attori abbia contribuito e contribuira' ad alleviare i numerosi problemi che contraddistinguono la difficile congiuntura che stiamo vivendo''.

 

 

 

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