PERUGIA - Le 254 farmacie umbre che aderiscono a Federfarma non parteciperanno a serrate di protesta contro i provvedimenti per il settore previsti nella manovra di Governo. Lo ha annunciato la stessa organizzazione sottolineando che ''''in un momento cosi'' difficile per la popolazione non intende creare altri problemi ai cittadini''''. Federfarma intende quindi riservarsi eventuali osservazioni sul provvedimento governativo una volta che questo sara'' definitivo e pubblicato in Gazzetta ufficiale.

''L'uscita dal canale farmacia dei medicinali di fascia C cosi' come disciplinata dal cosiddetto decreto 'salva-Italia' nella sua versione definitiva, sostanzia una banalizzazione della pericolosita' di alcuni farmaci che non puo' non essere, per i titolari di farmacia che ben conoscono gli effetti delle molecole, fonte di grande preoccupazione'': cosi' Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria commenta l'articolo 32 del decreto Monti. Giudica altresi' ''inquietante'' (''perche' non si conoscono, ne' si intuiscono le intenzioni future del Governo su questo fronte'') la soppressione del comma relativo al quorum dei quattro mila abitanti per la riforma della pianta organica delle farmacie. Federfarma Umbria - si legge in una sua nota - conferma comunque la propria contrarieta' a un'eventuale protesta contro le disposizioni governative da realizzare attraverso la serrata delle farmacie.

''Sarebbe un'iniziativa - conclude Luciani - che creerebbe solo ancora piu' problemi ai cittadini di quanto non subiscano gia' oggi. Le farmacie dell'Umbria da sempre offrono professionalita' e servizi per aiutare le persone, non per metterle in difficolta'''.
 

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