PERUGIA - No deciso e motivato alla tassa di soggiorno da parte del presidente Federalberghi - Confcommerco della provincia di Perugia Vincenzo Bianconi che aprendo il terzo forum del turismo ha evidenziato la necessita' di trasformare l'Umbria da un luogo di passaggio ad uno di soggiorno, aumentando cosi' i ''bassissimi indici di permanenza media, e combattere l'abusivismo in tutte le sue forme''.

L'appuntamento voluto dalla stessa organizzazione per un confronto tra imprenditori del settore ricettivo e le istituzioni sul tema ''Recessione o rilancio - Le sfide del turismo in Umbria''.

L'Umbria del turismo - e' stato detto - si trova oggi ad un bivio. ''La sfida del 2012 - secondo quanto Federalberghi sostiene in una nota - sara' infatti di fare imboccare alla regione la strada giusta, superando la contraddizione per cui ad una timida ripresa del settore, documentata dalle statistiche su arrivi e presenze, si accompagna ancora un problema di bassa redditivita' per le imprese, che devono fare i conti con un indice di occupazione media tra i piu' bassi in Italia''.

I dati regionali relativi al periodo gennaio - settembre 2011 parlano di una variazione positiva, rispetto allo stesso periodo del 2010, dell'8,33% nel numero degli arrivi (8,96 nella provincia di Perugia) e del 7,57% nelle presenze (9,97% nella provincia di Perugia).

A tirare la ripresa sono soprattutto gli stranieri, che hanno fatto registrare un aumento, sempre nello stesso periodo del 2011, dell'11,93% negli arrivi e del 9,43% nella presenze. In attesa di altri dati ufficiali, Federalberghi giudica interessanti anche i segnali relativi al mese di ottobre, tanto da far prevedere, se il periodo delle festivita' natalizie non si scoprira' deludente, un bilancio di fine anno con il segno positivo.

Questo, pero', secondo l'organizzazione, non e' sufficiente a ridare ossigeno e fiducia alle imprese, poiche' i dati relativi all'occupazione media, che nel 2010 era al 29,9% per la ricettivita' alberghiera, risultano ''appena scalfiti'' dal maggior numero di arrivi.

''L'Umbria deve essere percepita non piu' come luogo di passaggio, ma come luogo di soggiorno'', sostiene Bianconi. ''E per fare questo - aggiunge - occorre uno sforzo congiunto molto importante. Le imprese devono fare la loro parte, cercando di comprendere come cambia il mercato turistico, proponendo una offerta esperienziale interessante, segmentando le proposte turistiche per incontrare sempre di piu' le esigenze dei clienti. Il lavoro fatto finora con i Consorzi tematici, costituti sulla base del bando Tac regionale, cinque dei quali sotto la diretta responsabilita' di Confcommercio, va appunto in questa direzione; documenta l'impegno delle imprese ad attivare investimenti pure in questo momento di crisi e va certamente sostenuto. Se le imprese sono disponibili a mettersi in gioco, altrettanto devono fare le istituzioni, a tutti i livelli, se vogliono cogliere tutte le potenzialita' che questo settore offre allo sviluppo''.

Bianconi si rivolge quindi alla Regione, per quanto riguarda la riforma dell'Apt. ''Qualunque sia il contenitore tecnico - sostiene -, e' necessario che il lavoro sia affidato a professionisti e che le scelte politiche restino in capo all'assessorato competente. Se si vuole operare efficacemente in favore di questo comparto, bisogna mettere in conto anche la necessita' di muoversi sulla base di competenze e visioni nuove e specifiche. La cultura industrialista non regge se applicata ad un segmento del terziario''.

Il presidente si rivolge anche ai Comuni, per quanto riguarda la spinosissima questione della tassa di soggiorno. ''Il nostro no - afferma - e' nettissimo e motivato. La tassa renderebbe il territorio umbro meno competitivo sul mercato nazionale ed internazionale. Le strutture ricettive non intendono diventare gli unici sostituti d'imposta mentre tutti gli altri settori economici, che beneficiano degli effetti del turismo, ne risulterebbero esenti. Bisognera' valutare attentamente gli effetti della manovra del nuovo governo sulle finanze dei Comuni, ma riteniamo inaccettabile scaricare il peso della crisi e della mancanza di risorse sui turisti, sia italiani che stranieri, che scelgono di visitare l'Umbria e che contribuiscono al benessere del territorio''.

A rendere piu' complicato il lavoro degli imprenditori e meno trasparente il mercato per i turisti - e' stato detto ancora -, c'e' il fenomeno dell'abusivismo. Bianconi lancia, in occasione del Forum, il Progetto per la concorrenza leale, e anticipa i risultati di una indagine che Federalberghi sta conducendo sul web, dove sono state rilevate complessivamente 1.602 strutture ricettive extralberghiere.

Il raffronto con l'elenco ufficiale della Regione ha fatto emergere alcune criticita': molte delle strutture che fanno promozione anche su siti stranieri non trovano riscontro negli elenchi ufficiali; molte risultano cessate; in numerosi casi il dubbio che si tratti di strutture abusive e' definito piu' che fondato. E gli albergatori attendono interventi decisivi anche su questo fronte.

Al Forum prendono parte, tra gli altri, l'assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia, Alessandro Cianella, direttore Federalberghi nazionale, Wladimiro Boccali in rappresentanza di Anci Umbria, Giacomo Pini, esperto di marketing turistico.
 

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