ROMA - Bologna la provincia più vivibile mentre Foggia si colloca all'ultimo posto, scendendo ancora rispetto al 2010 quando era al penultimo gradino della classifica. Tra le realtà di maggiori dimensioni, è Milano a posizionarsi meglio, salendo al 19esimo posto, prima di Roma che arriva 23esimo ma avanzando di dodici gradini. Le altre due grandi, Napoli e Torino, si collocano rispettivamente al 105esimo posto e al 51esimo posto.

La palma della provincia che gode del miglior tenore di vita va a Treviso, che sfila il primato a Milano. Si conferma il divario nord-sud: la prima realtà meridionale è solo al 45esimo posto della speciale classifica de Il Sole 24 Ore: si tratta di Olbia/Tempio. Sono questi i risultati della 22esima edizione della ricerca annuale del Sole 24 Ore dedicata alla Qualità della vita nelle province italiane, diffusa oggi.

L`indagine attraverso le statistiche più recenti mette a confronto la vivibilità nelle 107 province italiane in sei aree significative: Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi/ambiente/salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero. Ciascuna area è suddivisa a sua volta in 36 parametri e alla pagella finale si arriva attraverso il calcolo dei "voti" ottenuti nei 36 parametri e nelle sei tappe dell’indagine.

In questo quadro sono da segnalare i positivi exploit messi a segno dalle due province umbre che scalano entrambe vistosamente la classifica rispetto allo scorso anno: Perugia, in particolare, compie un balzo spettacolare portandosi al 31° posto e guadagnando ben 18 posizioni (lo scorso anno era infatti 49esima), uno dei massimi incrementi a livello nazionale; Terni, che nel 2010 era 56esima, di caselle ne guadagna 10, andandosi così a collocare alla 46esima piazza.

Scendendo nel particolare possiamo dire che Perugia migliora in 5 dei 6 settori presi in considerazione dalla ricerca ed in particolare in quelli relativi all’Ordine pubblico e a Servizi-ambiente-salute nei quali passa rispettivamente dalla 52esima alla 40esima e dalla 53esima alla 41esima posizione, ovvero guadagnando in entrambi casi 12 piazze. Bilancio assai lusinghiero anche per quanto riguarda il comparto Affari e lavoro (dal 62esimo al 52esimo posto. Con un guadagno in questo caso di 10 caselle) e segno più anche per il Tempo libero nel quale di caselle ne guadagna 4 (dalla 31esima piazza sale alla 27esima.
Pareggio, invece, per quanto riguarda la voce Popolazione, in questo caso la provincia perugina era nel 2010 all’8° posto e lì rimane anche nel 2011.

Unica stonatura riguarda, quindi, la voce Tenore di vita, per la quale si segnala un arretramento di 8 posizioni (dalla 62esima si scende alla 70esima piazza), chiaro segnale di una crisi che nel perugino ha picchiato in modo particolarmente robusto.

Anche per la provincia di Terni il bilancio è positivo in 5 settori su 6.
Il segno negativo lo troviamo in questo caso alla voce Ordine pubblico per la quale si passa dalla 17esima alla 33esima posizione.
Tutti positivi, invece, i bilanci delle altre 5 voci, particolarmente per quanto attiene alla Popolazione che segna un incremento record di 29 posizioni, salendo dalla 55esima alla 26esima piazza (ben 29 caselle guadagnate quindi) e a Servizi-ambiente-salute, dove il guadagno è di 26 posizioni, il che vuol dire 43esima piazza rispetto alla 69esima precedente. Buon exploit anche per il Tempo libero dove la provincia ternana sale al 38° posto dal 48° precedente, guadagnando quindi in questo caso 10 posizioni esatte.
Infine, la voce Tenore di vita, per la quale il guadagno è più modesto, 4 posizioni che vogliono dire 43° posto rispetto al 47° del 2010.
 

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