Verrà sperimentato nel cantiere Conad di Ellera il progetto sicurezza hi-tech
Un protocollo d'intesa è stato firmato oggi da Alessandra Ligi, direttore Inail Perugia, Salvatore Bartolucci, presidente Scuola edile e Comitato paritetico territoriale, Danilo Toppetti, direttore generale Pac 2000A Conad, e Giorgio Miscetti, responsabile dipartimento prevenzione Asl n.2.
PERUGIA - Dare una risposta all'esigenza di tutela dei soggetti impiegati nei lavori edili e garantire l'allestimento di cantieri in grado di assicurare sicurezza maggiore: nasce con questi obiettivi la sperimentazione del progetto ''Sicurezza hitech nel cantiere di Ellera'', realizzato in seguito all'analisi dell'andamento infortunistico nel settore edile, condotta a livello nazionale e provinciale, e dall'esame delle principali fonti di rischio presenti durante le ore di lavoro nei cantieri.
Un protocollo d'intesa e' stato firmato oggi nella sede dell'Ance, da Alessandra Ligi, direttore di Inail Perugia, Salvatore Bartolucci, presidente della Scuola edile e Cpt (Comitato paritetico territoriale), Danilo Toppetti, direttore generale di Pac 2000A Conad, e Giorgio Miscetti, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Asl n.2.
Si tratta di un progetto innovativo - spiegano i promotori in una nota - per la realizzazione di un prototipo di un modello di applicazione di nuove tecnologie che combini l'utilizzo di dispositivi evoluti, in grado di innalzare il livello di sicurezza complessivo di un cantiere. La sperimentazione sara' avviata ad Ellera di Corciano, dove il gruppo Pac 2000A Conad sta realizzando il piu' grande centro commerciale della regione. Prevede la verifica del corretto utilizzo del Dpi (Dispositivo di protezione individuale) che ogni addetto deve indossare per svolgere le proprie mansioni: casco, guanti, scarponi e imbracatura. E questo grazie all'installazione di varchi dotati di unita' di controllo in grado di verificare, al passaggio, se l'addetto indossi o meno quanto previsto e in caso di non conformita' impedisca l'entrata dell'operaio.
''Il fenomeno degli infortuni sul lavoro - ha spiegato Ligi -, con i suoi risvolti in termini di sofferenze personali, costi familiari e sociali, fa parte purtroppo della quotidianita' e necessita, per contenerlo, di interventi sempre piu' mirati e adeguati alle diverse situazioni lavorative''.
Una sperimentazione che nasce, dunque - e' stato spiegato ancora -, dalla consapevolezza che l'elevato numero di infortuni nel settore dell'edilizia necessita di soluzioni efficaci per circoscrivere il fenomeno e di selezionare strumenti piu' idonei a ridurre i rischi e a indurre a comportamenti corretti negli ambienti lavorativi.
''Quando si tratta di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e' fondamentale la ricerca di nuove forme di collaborazione e sinergie - ha detto Bartolucci - tra istituzioni, organismi bilaterali e realta' lavorative''.
Il costo totale del progetto si aggira intorno a 72 mila euro, di cui 25 mila versati da Pac 2000A Conad. ''Siamo una cooperativa che lavora al di la' del profitto - ha sottolineato Toppetti - e che opera con principi ben precisi, che mirano anche a dare un valore sociale alla nostra attivita'. Ecco perche' abbiamo pensato di dare il nostro contributo a questo importante progetto che mira a tutelare i lavoratori e a garantire una maggiore sicurezza nei cantieri dove svolgono le loro mansioni. Il nostro augurio e' che questa sperimentazione dia risultati positivi e si possa estendere a tutti i cantieri''.
Adriano Maraziti, relatore del progetto di sicurezza, ha messo in evidenza come il progetto ''cerchi di prevenire quattro fattori a rischio: mancato o non corretto dispositivo di protezione individuale; cadute dall'alto, ad esempio dalle impalcature; interferenze tra uomo e macchine affinche' quest'ultime non investano gli operai; e incidenti di lavoro isolato o di rischio seppellimento, cioe' situazioni in cui il lavoratore si trova da solo, come nel caso della manutenzione delle macchine o lontano dal resto del gruppo, e quindi impossibilitato a dare l'allarme''.
La sperimentazione prevede anche che le macchine del cantiere siano dotate di sensori in grado di emettere suoni se nel proprio raggio di azione individuano la presenza di operai. Nel caso in cui i lavoratori siano in pericolo e soli, infine, un dispositivo fara' partire in automatico una chiamata a quattro numeri di riferimento che dovranno essere sempre reperibili per lanciare l'allarme.
In quest'ottica si aggiunge anche la collaborazione dell'Asl con la promozione della lotta all'alcool nei posti di lavoro attraverso controlli per il rispetto del divieto di assunzione di alcolici nei cantieri, che saranno eseguiti a sorpresa su un campione di operai. La sperimentazione durera' fino al termine dei lavori del nuovo centro commerciale.

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