Il Capogruppo Idv Franco Granocchia ha presentato in Consiglio provinciale un’interrogazione urgente sulle vittime del lavoro in Umbria. Presto anche un ordine del giorno per chiedere un consiglio provinciale aperto sul tema della sicurezza sul lavoro.

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, come sancisce la Costituzione, che fissa lodevoli principi di protezione e tutela dei lavoratori e che un solo lavoratore che perisce mentre compie il proprio lavoro rappresenta una perdita per l’intera collettività inaccettabile in un paese avanzato – spiega Granocchia - la tragica sequenza delle morti sul lavoro ha assunto nelle ultime settimane una dimensione davvero drammatica. Dal 1 gennaio al 22 novembre 2011 sono morti in Umbria 19 lavoratori, sono inoltre in aumento sia gli infortuni che il numero dei lavoratori rimasti invalidi, come sono in aumento il numero dei lavoratori affetti da malattie professionali”.

Pertanto Granocchia ha interrogato il Presidente e l’assessore competente per sapere se le Provincia intenda intraprendere iniziative utili a contribuire, per quanto di competenza, alla tutela dei lavoratori. “Non permetteremo che si parli di “coincidenza”, quando sette uomini in pochi giorni escono di casa al mattino per lavorare e la sera non fanno ritorno alle loro famiglie non è una coincidenza. C’è qualcosa che non funziona in Umbria, un difetto negli ingranaggi della sicurezza sul lavoro, della prevenzione e della vigilanza. Per queste vittime il sistema umbro ha delle responsabilità.

Dati non ufficiali sulle morti sul lavoro dell'Osservatorio Indipendente di Bologna – osserva sempre il consigliere Idv -, rivelano come l’Umbria sia balzata in testa nella graduatoria degli incrementi di “morte bianche” tra tutte le regioni Italiane. Oltre il 60% di tutti i morti sono in agricoltura ed edilizia.

Prima di tutto chiediamo che il nuovo Governo si metta all’opera per riportare la sicurezza sui luoghi di lavoro e per estirpare con forza ogni violazione alle norme sulla sicurezza. A queste sette famiglie va tutto il rispetto ed il doveroso cordoglio per la perdita dei loro cari e crediamo che sia opportuno a questo punto pensare ad un modo per commemorare queste gravi perdite. Queste vittime, diciannove dall’inizio del 2011, meritano di essere ricordate, i loro nomi - conclude Granocchia - non possono essere dimenticati, per questo pensiamo che un atto commemorativo per questi caduti sul lavoro possa essere un gesto non soltanto simbolico per fissare nel 2011 l’anno più drammatico ma un punto di partenza affinché in Umbria vi sia testimonianza perenne del valore della vita e del lavoro”.
 

Condividi