Aids/ Crescono ogni anno, anche in Umbria, i casi di contagio
PERUGIA - Di Aids si muore di meno grazie alle nuove terapie ma anche in Umbria i casi di contagio da Hiv crescono ogni anno. Nella stragrande maggioranza (69 per cento) interessano eterosessuali, soprattutto uomini sui 40 anni di livello culturale medio-alto, che pero' il piu' delle volte si sottopongono a diagnosi quando ormai la malattia e' conclamata. Sono alcuni dei dati emersi in occasione della presentazione delle iniziative in programma nella regione per la giornata mondiale contro l'Aids.
Per rilanciare la campagna di sensibilizzazione sui rischi che non riguardano piu' soltanto tossicodipendenti ed omosessuali ma qualsiasi persona con una attivita' sessuale e sulla necessita' di prevenirli con rapporti protetti Federfarma Umbria e Anlaids aderiscono con una serie di iniziative all'appuntamento del primo dicembre.
Giovedi' prossimo i farmacisti aderenti a Federfarma porteranno sul loro camice un fiocchetto rosso e consegneranno a chi entra nei loro esercizi un preservativo gratuito quale simbolo di un corretto comportamento sessuale in caso di rapporti occasionali. Saranno anche distribuiti volantini della sezione umbra dell'Anlaids per fare comprendere l'importanza di una diagnosi precoce.
Nell'ambito di questa campagna sabato 3 dicembre nella sala-teatro ''L' arca'' di Ellera di Corciano, alle ore 21, ci sara' lo spettacolo ''Stayin' Anlaids'', il cui ricavato sara' destinato a finanziare i progetti di questa associazione in Umbria.
Le iniziative in Umbria per la Giornata mondiale contro l'Aids sono state illustrate oggi in una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti Massimo Ortalli, segretario regionale di Federfarma Umbria, Demetrio Pellicano, presidente Anlaids Umbria, il prof. Claudio Sfara, del dipartimento di malattie infettive dell' Azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia di Perugia, ed il farmacista Federico Bolli.
In Umbria i pazienti in cura sono 750, con una spesa annua per i soli farmaci di 25 mila euro per ciascuno di loro. Fondi - e' stato sottolineato - che in momenti di crisi potrebbero essere destinati ad altri servizi della sanita' con una maggiore attenzione alle pratiche della prevenzione e con diagnosi precoci.
SCHEDA
Sono 750 i pazienti in cura per il contagio Hiv in Umbria, il 67 per cento dei quali uomini. Il rischio Aids non riguarda piu' solo omosessuali e tossicodipendenti come a torto ritiene gran parte dell'opinione pubblica. Il 69 per cento dei malati sono infatti eterosessuali ed i tossicodipendenti sono solo il 13 per cento. Un terzo delle persone in cura in Umbria sono stranieri. I casi di contagio sono in aumento: nel 2010 nella clinica malattie infettive dell'ospedale perugino sono state fatte 27 nuove diagnosi di Hiv mentre da gennaio ad ottobre di quest'anno sono gia' state 42. L'eta' media di questi 69 pazienti risultati positivi negli anni 2010-2011 e' di 40 anni. Ma tra loro ci sono anche ventenni e settantenni. A questo proposito i dati dimostrano che sono in aumento i malati ultracinquantenni. Il 63 per cento dei pazienti si sono sottoposti ai test quando la malattia era gia' in stato avanzato o quando avevano gia' contratto altre patologie a trasmissione sessuale.

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