Nasce la Banca di Mantignana e di Perugia Credito Cooperativo Umbro
di Rosaria Parrilla
PERUGIA (Avi News) - Sarà operativa ufficialmente dal primo gennaio 2012 la nuova Banca di Mantignana e di Perugia credito cooperativo umbro. Istituto di credito cooperativo che nasce dalla fusione tra le due consorelle, Bcc di Mantignana e Bcc di Perugia, dopo il parere favorevole dei soci, espresso durante le loro rispettive assemblee straordinarie.
La prima a riunirsi, sabato 26 novembre, al centro fieristico Umbriafiere di Bastia, è stata la Bcc di Perugia che ha visto, dei 1250 aventi diritto al voto, 271 presenti e 166 votanti per deleghe, che hanno espresso voto positivo, mentre i no sono stati solo 11. Il giorno successivo, domenica 27 novembre a Villa Pieve, in località Pieve del Vescovo, Migiana di Corciano, è toccato, invece, alla Bcc di Mantignana che ha approvato all’unanimità il progetto di incorporamento della Banca di Perugia credito cooperativo nella Banca di Mantignana credito cooperativo umbro. A dire sì sono stati 525 dei 1460 soci oltre ai 240 votanti per deleghe. Durante la parte ordinaria dell’assemblea della Bcc di Mantignana, inoltre, sono stati approvati anche i nominativi dei quattro membri della Bcc di Perugia, proposti da quest’ultima durante la propria assemblea ordinaria di sabato pomeriggio, che vanno a completare il consiglio di amministrazione: Alfredo Ettore Mignini (attuale presidente), Luciano Grigi e Reginaldo Ansidei Di Catrano (vicepresidenti), e Sergio Mercuri. Consiglio di amministrazione della nuova banca che è composto già da altri 9 membri, attualmente in carica nel cda della Bcc di Mantignana.
La sede legale della Banca di Mantignana e di Perugia credito cooperativo umbro sarà nel centro storico di Perugia, in piazza IV Novembre, (attuale filiale della Bcc di Mantignana), mentre, la direzione generale sarà a Mantignana, frazione di Corciano (attuale sede della Banca di Mantignana), dove si terranno le riunioni del cda e del comitato esecutivo.
Soddisfatti i due presidenti, Antonio Marinelli e Alfredo Ettore Mignini, e i due direttori generali, Marcello Morlandi e Angelo Barbanera, delle rispettive banche di Mantignana e di Perugia che hanno presieduto le assemblee. Per il presidente Marinelli questo importante traguardo potrebbe essere l’inizio dell’ambizioso progetto al quale punta da anni, ovvero la nascita del credito cooperativo umbro. “Ci vuole tempo per arrivare a questo obiettivo e le condizioni giuste per poterlo raggiungere – ha dichiarato Marinelli -, per il momento diamo il via all’operatività della banca di credito cooperativo umbro di Mantignana e di Perugia. Un primo passo importante che sarà in grado di dare fiducia al mercato e alla comunità e positivo per il mondo del credito cooperativo con l’unione di due realtà importanti del territorio perugino”. Il presidente Mignini ha ricordato, invece, i motivi che hanno spinto la Bcc di Perugia ad unire le proprie forze con quelle di Mantignana. “La perdurante situazione di difficoltà economica – ha detto Alfredo Ettore Mignini -, accentuata dalla turbolenza sui mercati finanziari, insieme alle disposizioni di Basilea 3, sta obbligando gli amministratori delle varie bcc a ridisegnare le strategie aziendali. Da queste considerazioni e dalla consapevolezza che le dimensioni di una banca non possono continuare a rimanere limitate, nasce la naturale ed indispensabile necessità di riunire le nostre professionalità”. “La nostra scelta è caduta sulla Banca di Mantignana – ha spiegato il direttore Barbanera – perché è quella che ha i requisiti necessari per continuare ad essere la banca del territorio e per operare con sempre maggiore efficacia al servizio della nostra clientela”. A spiegare cosa cambierà è stato, infine, il direttore Morlandi. “Lo scenario cambierà in meglio – ha sottolineato Marcello Morlandi -. Il futuro è nella parola aggregazione, le regole del gioco sono cambiate e anche le bcc devono adeguarsi. Bisogna rafforzare la tradizionale struttura di fare banca per essere sempre vicine alle famiglie e alle imprese”.
L’iter di fusione ha visto, infine, la costituzione di due comitati tecnici che hanno lavorato per mesi, confrontandosi e discutendo per mettere a punto il progetto e il piano industriale.

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