ROMA - ''Amanda Knox sta cercando di riprendersi le piccole cose della vita di cui è stata privata per tanto tempo. Non potrà mai però lasciarsi alle spalle la terribile esperienza che la sorte le ha riservato in Italia''. Maria Del Grosso, l'avvocato della studentessa americana recentemente assolta dalla Corte d'Assise d'Appello di Perugia per l'omicidio di Meredith Kercher dopo quattro anni di detenzione, parla con "Gente", il settimanale in edicola domani.

''Anche adesso che tutto è finito nel migliore dei modi - dice Maria Del Grosso - il nostro rapporto non si è interrotto. Ci scriviamo, ci sentiamo spesso per telefono. Le ho promesso che andrò a trovarla, e lo farò. Fra qualche tempo, però, quando la bambina che aspetto sarà nata''.

Un rapporto di vicinanza umana e assistenza legale, quello tra Amanda e l'avvocato, sancito anche da alcuni scritti di Amanda durante i quattro anni di carcere. ''Come la poesia - ricorda l'avvocato - che mi ha mandato lo scorso Natale. E’ la traduzione di una poesia di Allen Ginsberg. 'il peso del mondo è l'amore/ sotto l'onere della solitudine/ sotto l'onere dell'insoddisfazione/ il peso, il peso che portiamo è l'amore'''.

L'avvocato racconta anche le fragilità di Amanda: ''Quante volte, durante le udienze, mi prendeva la mano sotto il tavolo per farsi coraggio. Ricorderò soprattutto gli ultimi momenti del processo, quando il presidente ha letto la sentenza. Amanda tremava. Io, per tranquillizzarla, l'accarezzavo. Le sussurravo di stare tranquilla. Poi, quando il presidente ha pronunciato la parola 'assoluzione', Amanda, sopraffatta dall'emozione, è scoppiata a piangere. E anch'io non ho saputo reggere alla commozione. L'ho abbracciata in lacrime''.
 

Condividi