Fiat/ Marchionne: la disdetta è un fatto tecnico
ROMA - La decisione della Fiat di disdire tutti gli accordi sindacali divide nuovamente le tre piu' importanti organizzazioni sindacali. La Cgil non esclude di arrivare allo sciopero generale, Cisl e Uil negano invece contrasti con il Lingotto e si preparano alla trattativa che portera' alla sigla del contratto dell'auto.
E mentre la politica (dal Pd all'Idv) critica il comportamento di Marchionne e le istituzioni locali (dal sindaco di Torino, Fassino, al presidente della Regione Piemonte, Cota) invocano chiarezza, l'amministratore delegato del Lingotto spiega che la disdetta delle intese "ha un aspetto esclusivamente tecnico" e che "questa iniziativa fa seguito alla nostra decisione di uscire dal sistema confindustriale, e come tale era ampiamente attesa dagli addetti ai lavori".
Marchionne conferma che la forza lavoro non sara' ridotta e ribadisce che l'obiettivo di Fiat e' quello di "allineare il sistema produttivo italiano agli standard richiesti dalla concorrenza internazionale e di dotarlo degli strumenti per competere con i migliori". "E' necessario mettere da parte anni di contrattazione aziendale obsoleta", conclude sottolineando la volonta' "di definire al piu' presto con le Organizzazioni Sindacali accordi piu' moderni".
La Fiom, intanto, ha annunciato assemblee "in sciopero" in tutti gli stabilimenti Fiat e valuta la possibilita' di indire uno sciopero generale. "La cancellazione del contratto nazionale aprira' una fase nuova di modifica delle relazioni industriali ma soprattutto di trasformazione della natura del sindacato", dice Maurizio Landini, segretario generale della Fiom che chiede anche ai colleghi della Uilm e della Fim di riflettere: "La questione e' grave - spiega -. Non si cancellera' solo il contratto nazionale di lavoro ma si sopprimeranno anche le liberta' e i diritti dei lavoratori".
Ma le altre sigle dei metalmeccanici hanno gia' annunciato di aver chiesto alla Fiat di aprire un tavolo negoziale sul contratto. "Riteniamo possibile una convocazione gia' dalla prossima settimana", sottolinea Rocco Palombella, numero uno della Uilm, secondo il quale le parti potrebbero giungere alla stipula di un contratto entro l'anno. "Non e' noto quale sia il piano industriale, Fiat continua a tentare di scaricare sui lavoratori le conseguenze delle sue non scelte", ha ribadito Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. Ma Angeletti e Bonanni stemperano la polemica.
Per il segretario generale della Uil la disdetta degli accordi "e' una decisione coerente con la scelta di dar vita a un nuovo contratto che rilanci l'industria dell'auto". Per quello della Cisl, "la Fiat ci chiedera' di fare un contratto nazionale. E noi lo faremo". Sindacati e Fiat si incontreranno infine domani per concludere la vertenza per Termini Imerese. Le parti cercano un accordo sulla mobilita' di tutti i lavoratori.

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