Barbara Isidori

Il calcio come vocabolario della pace. Una partita di pallone per aiutare il dialogo e l’integrazione. E’ questo il messaggio che vuol dare la partita in programma mercoledì 23 novembre alle ore 14.30 a Santa Maria degli Angeli tra Rappresentativa di Lega Pro e la Nazionale Olimpica palestinese. E sarà una giornata straordinaria. Per la prima volta nella storia la Nazionale Palestinese giocherà in Occidente. E sarà la gara di ritorno. Perché quella di andata è già stata disputata dagli azzurrini il 12 giugno scorso a Dura, a 10 km da Hebron, davanti ad un pubblico di 30 mila persone le due squadre si sono affrontate. Ad avere la meglio i padroni di casa che si sono imposti per 3-0. Una grande giornata, un segno di normalità in un paese dilaniata dal dramma della guerra.

L’evento è stato presentato oggi presso Palazzo Donini ed erano presenti Francesco Ghirelli direttore generale della Lega Pro, Jibril Rajoub, Presidente della Federazione di Calcio Palestinese, padre Ibrahim Faltas, Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria, Wladimiro Boccali, Sindaco di Perugia e Luigi Repace, Presidente Comitato LND Regione Umbria. Insieme a loro una delegazione di atleti palestinesi, i rappresentati del Perugia con Luigi Agnolin, Foligno con il presidente Zampetti e il dg Cherubini e la Ternana che mercoledì vedranno scendere in campo i loro giocatori.

“Giocare a giugno in Palestina per la nostra Rappresentativa è stata un’emozione indimenticabile. Ed è stato stupendo farlo sia allo stadio che nel campo profughi a Betlemme dove la palla che rotolava nella polvere è stata un segno di normalità per una popolazione così ferita” ha commentato Ghirelli “Il nostro sogno è che il calcio possa scalfire il muro di non dialogo tra palestinese e israeliani e che in un giorno non lontano si possa giocare un triangolare con la popolazione israeliana. Il mio personale ringraziamento va a Mario Pescante vicepresidente del CIO(Comitato Internazione Olimpico) che da sempre ha favorito il nascere di iniziative come questa”.

Parole importanti alle quali hanno fatto seguito quelle di Rajoub. “Ho sempre guardato all’Italia con stima ed affetto per i continui aiuti e la solidarietà dimostrata al mio popolo” ha commentato “Perugia in particolare ha sempre cooperato per il dialogo e la pace aiutando con la sua università i nostri studenti. Lo sport non ha confini e non si sottopone al razzismo. Ringrazio la presidente della Regione Marini senza la quale questa partita non ci sarebbe stata già venuta in Palestina con la nazionale dei Sindaci”.

E nessuna città meglio di Assisi avrebbe potuto ospitare questa gara sotto il segno della pace. “Noi vogliamo che sia riconosciuto il diritto ad essere riconosciuti come popolo indipendente che possa vivere nel suo paese” ha proseguito “Per questa ragione continueremo a fare il possibile per alimentare la pace anche attraverso lo sport e il calcio in particolare. E’un grandissimo traguardo giocare per la prima volta in Europa sperando che sempre più il calcio possa diventare il linguaggio della pace”.

Insomma lo sport come cooperazione per il dialogo e come strumento per educativo per le nuove generazioni. Per questo motivo la FIGC italiana e quella palestinese hanno stretto un protocollo d’intesa per avviare un fruttuoso rapporto di collaborazione. “Noi abbiamo cercato di aprire accademie di calcio francescano per aiutare i giovani” ha commentato Padre Ibrahim Faltas “Il nostro desiderio è di poter fare un triangolare tra le popolazioni. Intanto già essere ad Assisi per noi è un grandissimo traguardo a cui mi auguro ne seguiranno altri”.

Chiaro che l’Umbria non avrebbe potuto dire di no. “Anche a livello istituzionale siamo sempre stati vicini alla Palestina facendo il possibile per aiutare. L’Umbria coordina per conto delle regioni italiane le relazioni per il dialogo e la cooperazione in Palestina. Assisi con il suo messaggio francescano è la città che forse meglio di tutti avrebbe potuto portare avanti questo progetto” ha detto Catiuscia Marini “Anche attraverso lo sport deve arrivare un forte segnale di solidarietà e pace nel mondo”.

Un impegno istituzionale che ha ribadito anche il Sindaco Boccali. “Io oggi mi prendo la responsabilità di portare avanti due impegni. Il primo è di continuare a coinvolgere sempre più comuni umbri per attività di cooperazione per essere una terra aperta al confronto e al dialogo. Il secondo è di riportare la nazionale dei sindaci in Palestina per portare il nostro messaggio”.

Appuntamento quindi mercoledì alle 14.30 allo stadio Migaghelli di Santa Maria degli Angeli. “Questa partita è il chiaro esempio che quando l’Umbria decide di fare gruppo non ha nulla da invidiare a nessuno” ha commentato Repace “Spero che questo evento sportivo che va al di là del calcio in sé resti scolpito nelle pagine della storia della nostra Regione”.

Alla fine della conferenza le due Leghe di calcio si sono scambiate dei doni a sancire il patto che si è stabilito per fare del calcio il linguaggio della solidarietà. Un impegno che la Lega italiana intende portare ancora più avanti nonostante gli sforzi già fatti in questa direzione. Per l’Umbria parteciperanno alla partita il portiere del Perugia calcio Daniele Giordano e Alessandro Tuia, difensore del Foligno.
 

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