GUBBIO - La notizia, confermata in scaletta ufficiale nell’agenda di impegni del Papa, è di quelle destinate ad accendere i riflettori non solo sulla cerimonia dell’ “Albero di Natale più Grande del Mondo”, la sera del 7 dicembre da 31 anni ossia da quando è nato nel 1981, ma sull’intera città e sulle valenze spirituali, religiose, simboliche della comunità eugubina.

La notizia, diffusa da diverso tempo, ha trovato approfondimento questa mattina in conferenza stampa, evidenziando motivi e programmi. Già lo scorso anno, ha ricordato Daniele Morini in apertura di conferenza, con l’ausilio della agenzia Reuters le immagini della singolare creazione luminosa ad opera del “Comitato Alberaioli”, aveva fatto il giro del mondo, diffuse in oltre 30 Paesi, ma indubbiamente la portata di attenzione dell’edizione 2011 sarà eccezionale e oltre ogni migliore auspicio.

Tutto è nato da un’idea, della quale giustamente va fiero, di Paolo Coldagelli presidente del Consiglio di amministrazione del Seminario Vescovile, che, pur temeraria, ha subito trovato ascolto presso il vescovo di Gubbio monsignor Mario Ceccobelli, come lui stesso ha ricordato: «Mi sono fatto interprete e mediatore – ha sottolineato il Vescovo - di questa intuizione, convinto, più che dall’aspetto mondano, dalla motivazione ecclesiale e spirituale, grazie alla quale ho rappresentato a Papa Benedetto XVI questo desiderio della comunità eugubina, a chiusura di un anno fondamentale, quello celebrazioni giubilari dell’850esimo anniversario di S. Ubaldo.»

L’idea partita da lontano ha trovato dunque terreno fertile, trasformata in una realtà che coinvolge con orgoglio l’intera città, come ha evidenziato il sindaco Diego Guerrini: «E’ un evento che Gubbio si prepara a vivere e del quale siamo profondamente grati al “Comitato Alberaioli”, al Vescovo, a tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile questo momento che esalta i valori, i simboli, lo spirito degli eugubini. Un grazie speciale a chi da oltre 30 anni rende possibile questo piccolo miracolo, entrato nel Guinness dei Primati e che rivela la creatività del popolo eugubino. Lavorare tutti insieme, con spirito sereno e fattivo per il bene comune, è il messaggio racchiuso nell’Albero e nella stella. Come amministrazione, ci siamo adoperati per mantenere fede agli impegni del montaggio e siamo in dirittura d’arrivo per il rinnovo della convenzione con gli Alberaioli.»

Dal canto suo, il vice presidente del Comitato Danilo Sannipoli, nonché ex presidente, in rappresentanza dell’attuale, Pavilio Ramacci impossibilitato ad essere presente, ha ribadito con orgoglio l’impegno e l’abnegazione che ha portato il numero degli Alberaioli a crescere e a far ‘radicare’ sempre più quest’albero speciale nel cuore della città, che ogni anno risponde alla chiamata e si sente un po’ ‘orfana’ quando il monte Ingino torna a spegnersi.

Morini ha poi ricordato le fasi salienti della cerimonia, ritmata da uno speciale collegamento di Rai Uno di circa 30 minuti, ad iniziare dalle 18,15 per terminare intorno alle 18,45 e che avrà il momento clou quando il Papa, collegato in diretta dal suo studio in Vaticano, accenderà l’Albero di Gubbio mandando un impulso tramite un ‘tablet’.

«E’ un’operazione complessa e semplice nello stesso tempo – ha commentato Morini – agevolata dalle moderne tecnologie e dalla competenza di alcuni Alberaioli come l’ingegner Lucio Costantini, messa a punto con il supporto del Centro Televisivo Vaticano. Inoltre, durante il pomeriggio ci saranno vari collegamenti con “La vita in diretta”, con momenti salienti e il coinvolgimento da studio di alcuni personaggi, tra i quali è probabile la presenza di Terence Hill. La cerimonia complessiva inizierà alle 17,45 con la storica esibizione del Gruppo Sbandieratori ed altri interventi previsti dal programma. Quando entreremo in collegamento, il Papa sarà salutato da Gubbio dal vescovo Ceccobelli e potremo ascoltare in diretta un saluto che Benedetto XVI rivolgerà a Gubbio, ricordando la festa dell’Immacolata Concezione.»

Questa presenza del Papa, anche se in modo ‘virtuale’, mantiene un impegno che – come ha ricordato il vescovo emerito Pietro Bottaccioli - il predecessore Giovanni Paolo II, in occasione del Centenario della Traslazione di S. Ubaldo, non aveva potuto mantenere a causa di un incidente, che lo aveva costretto a cancellare gli impegni programmati. Un rammarico che sarà ampiamente recuperato dall’evento eccezionale che Gubbio si prepara ad accogliere, con una testimonianza che farà ‘volare’ alto il simbolo dell’Albero e l’immagine della città intera, anche per gli anni futuri.
 

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