di Armando Allegretti

PERUGIA - I Radicali di Perugia ieri mattina hanno depositato un esposto in Tribunale perché tempo fa avevano chiesto (senza alcuna risposta) se le strutture di accoglienza della Caritas avessero le autorizzazioni sanitarie e amministrative per restare aperte e accogliere i propri ospiti.
Secondo quanto affermano la segretaria di Perugia Liliana Chiaramello e Mario Saderini, segretario nazionale queste strutture non avrebbero i requisiti adatti per continuare a svolgere le attività di ospitalità per le famiglie, gli anziani, gli extracomunitari e i tossicodipendenti.

Già tempo fa i due si erano posti delle domande riguardo soprattutto all’azienda sanitaria 2 e in merito al servizio psichiatrico praticato chiedendo alla Presidente della Regione Umbria “se le strutture della Caritas siano convenzionate con la ASL per le attività sociosanitarie, terapeutiche, assistenziali e riabilitative che sembrerebbero svolgere, se siano in regola con le autorizzazioni amministrative e se ricevano contributi pubblici. Occorre fare subito chiarezza su di un contesto che rimane opaco e preoccupante”.
Un altro problema, non di poco conto, sollevato dai due segretari, riguarderebbe la legittimità delle pratiche di gestione delle attività di cura di alcune patologie presenti nelle strutture, poiché la normativa regionale e nazionale prevede che solo le strutture pubbliche o private e con i requisiti adatti possono somministrare alcune tipologie di cure ed effettuare assistenza socio sanitaria.

I radicali hanno inoltre eseguito una verifica catastale dalla quale emergerebbe che le strutture utilizzate dalla Caritas per svolgere le proprie attività assistenziali non sarebbero compatibili allo svolgimento delle attività stesse, anche semplicemente per la sola destinazione urbanistica degli immobili.
Da qui quindi l’esposto per far chiarezza sulla questione, soprattutto in questo periodo che è stata sollevata anche la denuncia dei presunti abusi sessuali da parte di un responsabile di una struttura simile.
Anche se le due cose non vanno di pari passo, data ancora l’infondatezza degli abusi avvenuti in queste case d’accoglienza, comunque viene da pensare che una sorta di legame ci sia e che tutta questa storia possa portare ad avere delle risposte in merito. Risposte che da tempo i Radicali chiedono a gran voce.

 

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