PERUGIA - Per il terzo anno consecutivo in calo l'occupazione nelle imprese della provincia di Perugia. Secondo la rilevazione Excelsior - i cui dati sono stati presentati stamani dalla Camera di commercio di Perugia - i posti di lavoro persi nel corso del 2011 saranno circa 2.200, la differenza tra le 8.600 assunzioni previste e le 10.800 fuoriuscite dal mercato del lavoro. In calo le assunzioni per i giovani sotto i 30 anni.

''Rispetto al 2010 - fa notare il presidente dell'ente camerale perugino, Giorgio Mencaroni - assisteremo nel 2011 ad un leggero miglioramento (+1,4%) del tasso d'entrata, che tradotto in termini numerici significa circa 8.600 assunzioni. Purtroppo risulta in crescita piu' sostenuta il tasso di uscita che passa dal 7% del 2010 all'8,3% di quest'anno, con una perdita secca di 10.800 posti di lavoro. Il saldo, dunque, e' negativo per 2.200 unita', 2.200 posti di lavoro in meno che rispecchiano un andamento economico che dal primo trimestre del 2011 ha visto svanire i pur timidi segnali di ripresa registrati nel 2010''.

Per Mencaroni, ''Le situazioni di maggiore difficolta', quelle in cui le uscite superano di gran lunga le entrate si incontrano nel settore delle costruzioni, con un meno 5%, anche se in leggero miglioramento a fronte del meno 5,8% dello scorso anno. Seguono il settore dei servizi alle persone e alle imprese con un saldo pari a meno 1,9%, che peggiora il dato del 2010 (-0,8%); l'industria in senso stretto ed il commercio che registrano saldi rispettivamente pari a meno 0,8% e meno 0,6%, peraltro entrambi in attenuazione rispetto al 2010 (meno 1,7% e meno 1,1%)''.

''Sul mercato del lavoro provinciale - fa rilevare Mencaroni - risultano in aumento le difficolta' per i giovani di trovare una occupazione. Le assunzioni di personale non stagionale con meno di 30 anni, infatti, sono il 32,3% del totale: nel 2010 erano il 36,4% del totale. I giovani sono la fascia che subisce le conseguenze piu' pesanti di questa fase di contrazione dell'occupazione, anche se il dato provinciale e' inferiore al 35,6% del Centro Italia e al 35% della media nazionale''.

''Un dato - per Mencaroni - va comunque evidenziato. In questa situazione di forte carenza di lavoro, con le imprese che creano con estrema difficolta' nuove opportunita' occupazionali, il 21% delle assunzioni previste per il 2011 e' di difficile reperimento''.

L'area di maggiore criticita' occupazionale interessa in particolare le piccole imprese fino a 10 occupati, che rappresentano la fascia piu' consistente della base imprenditoriale provinciale. Le piccole imprese sono al primo posto sia per le entrate che per le uscite, ma il saldo e' fortemente negativo (meno 3,6%) seppur in leggero miglioramento. Stabili i livelli occupazionali nelle imprese piu' grandi, oltre i 50 dipendenti''.

Per quanto si riferisce all'occupazione femminile, la quota di assunzioni per cui gli imprenditori perugini considerano uomini e donne ugualmente adatti alla professione e' piu' bassa della media nazionale (il 39,4% contro il 43,8% nazionale e il 48,7% del Centro), ma sono in forte crescita le figure professionali che si ritengono piu' adatte alle donne, passate dal 16,3% del 2010 al 20,5% di quest'anno, a fronte di una media nazionale del 18%. A livello settoriale la presenza femminile appare alquanto differenziata: cresce nei Servizi, ma cala fortemente nel Commercio, roccaforte del lavoro rosa.

Spiccano delle particolarita' interessanti: nell'Edilizia, a sorpresa, l'11% delle assunzioni e' andato alle donne, quando fino allo scorso anno non venivano neanche segnalate tra le preferenze. Sono le imprese di piccole dimensioni che, con riferimento alle assunzioni programmate, ritengono maggiormente adatto il personale di genere femminile. Nel 2011 le donne in questo segmento di imprese dovrebbero rappresentare il 26,9% delle assunzioni complessive, il dato risulta in linea con il 2010. Aumenta anche la quota di personale femminile prevista in assunzione dalle imprese con 10-49 dipendenti (pari al 17,8% a fronte del 14,2% del 2010) e dalle imprese con oltre 50 dipendenti (13,5% rispetto al 8,4% del 2010).

Segnali poco incoraggianti provengono dall'analisi qualitativa delle assunzioni di profili con titolo universitario e High Skill (dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici). La richiesta di titoli universitari scende ancora rispetto al 2010, con il personale in possesso di titolo universitario nel 2011 che si attesta a quota 8% a fronte dell'8,4% del 2010. Data la diminuzione del dato provinciale, nel 2011, si allarga ancora un po' il divario tra la percentuale di laureati previsti nella provincia e la media nazionale (rimasta invariata al 12,5% del 2010). Occorre osservare che la percentuale di laureati richiesti, anche questo anno, e' notevolmente inferiore rispetto a quella delle figure high skill. Cio' conferma la maggiore fiducia o attenzione degli imprenditori rivolta alle competenze tacite e non ''formalizzate'', di tipo ''professionale'', rispetto al sapere acquisito durante l'iter scolastico e universitario.

Sono in calo le assunzioni di personale immigrato nella provincia di Perugia. Per il 2011, infatti, si prevede una quota massima pari al 19,3% a fronte del 22,8% del 2010. Dai confronti territoriali, emerge che la quota di assunzioni di personale immigrato prevista nella provincia di Perugia, e' superiore al valore regionale (18,3%), ma soprattutto al valore del Centro (15%) e alla media nazionale (13,9%). In tutte le ripartizioni territoriali nel 2011 si assiste ad una flessione della quota di assunzioni di personale immigrato rispetto al 2010.
 

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