di Daniele Ciri

Nel momento forse più buio per il futuro della Spigadoro e dei suoi dipendenti, 55 lavoratori in mobilità dallo scorso 29 agosto, si potrebbe aprire inaspettato quanto insperato uno spiraglio di luce.
Nella giornata di ieri, durante il presidio dei lavoratori riuniti di fronte ai cancelli insieme alle rappresentanze sindacali, il sindaco Mismetti, accompagnato dagli stati generali del Partito Democratico, ha annunciato: "Abbiamo notizia di un interessamento da parte di un imprenditore già presente sul territorio. Dovrebbe aver preso visione di un'ampia documentazione e a giorni sapremo se ci sono i margini per aprire un ragionamento. A quel punto, di fronte ad un interlocutore, la Regione chiederà la riapertura del tavolo alla proprietà".

Al fianco del primo cittadino erano tanti gli esponenti del PD, dagli onorevoli Carlo Emanuele Trappolino e Gianpiero Bocci, da Marina Sereni vice presidente nazionale del partito fino al consigliere regionale Luca Barberini.

"Il problema del nostro paese è il lavoro. Solo dei pazzi possono pensare che per creare lavoro si debba rendere più facile il licenziamento. Al contrario servono investimenti e politiche serie per lo sviluppo - ha dichiarato la Sereni - La nostra iniziativa è volta a sollecitare le parti, affinchè si trovino soluzioni concrete".
"Certe crisi non si possono affrontare soltanto a livello locale, serve il contributo del governo nazionale - ha invece detto l'On. Trappolino - Da questo punto di vista abbiamo un esecutivo paralizzato da mesi su temi vitali come lo sviluppo. Siamo qui per portare la nostra solidarietà ai lavoratori e alle istituzioni locali, che tanto stanno facendo per cercare di risolvere il problema".

Intanto i lavoratori restano in attesa di un segnale grazie al quale tornare a sperare, dopo la grande delusione seguita alla rottura improvvisa della trattativa portata avanti dall'attuale proprietà, la famiglia Podella, con una cordata di imprenditori di Latina, rappresentata dal prof. Bernardino Quattrociocchi, la quale aveva già sottoscritto un preliminare per l'affitto del ramo d'azienda con impegno di acquisto. Una trattativa saltata improvvisamente al momento della firma finale, per motivi mai del tutto chiariti.
"Sulla base di quanto ci era stato detto dovevamo siglare le lettere di riassunzione già pronte - ha raccontato Alba Luccioli della Rsu - La delusione è tanta. Ora speriamo nell'aiuto delle istituzioni, per il futuro nostro e delle nostre famiglie".

"Siamo disposti a tutto per difendere il nostro posto di lavoro - dicono altri - Siamo tutti insieme, l'unione fa la forza".

"Passeremo dal presidio alle piazze - assicura Dario Bruschi, segretario generale regionale Fai Cisl - E qualora non servisse, siamo disposti ad organizzare altre iniziative più eclatanti".

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