Novantaquattro anni fa la Rivoluzione d’Ottobre aprì una pagina nuova nella storia dell’umanità, un evento che ha segnato nel novecento la possibilità concreta del riscatto dalla povertà, dalla subordinazione e dall’ingiustizia per milioni di donne e uomini.
Sono stati giorni che “sconvolsero il mondo”, che sconfissero e spezzarono il fronte mondiale dell’imperialismo capitalista. Vogliamo ricordare l’Ottobre per la centralità che ha avuto e che ha nella cultura e nella prospettiva delle classi subalterne ed oppresse di tutto il mondo.
Nello stesso tempo diciamo però che non guardiamo con nostalgia all’esperienza sovietica.
Nel nostro paese, infatti, intere generazioni di comunisti sono state investite da quella sconfitta, non ideologica, bensì di prassi storica. Il conflitto tra capitale e lavoro esiste ancora ed è per questo che continuiamo a credere nella trasformazione sociale e nel cambiamento.
Le esperienze sudamericane e i movimenti che oggi nel pianeta lottano contro l’ingiustizia del capitalismo nella sua forma moderna neoliberista indicano chiaramente che un altro mondo è possibile, un mondo che declina in modo alternativo i rapporti economici. E anche in Italia, in Europa, quella che vogliamo, quella della pace e della giustizia sociale, possiamo trovare un nostro modello per la costruzione del socialismo.
Per questo lavoriamo senza esitazioni per unire le forze della sinistra italiana: ce lo chiede il popolo della Manifestazione del 15 ottobre, quello stesso popolo del lavoro e del precariato che ci candidiamo a rappresentare e che ha detto chiaramente che il debito e la crisi, frutti del neoliberismo finanziario e parassitario, non è più disposto a pagarlo. Per questo festeggiamo la presa del Palazzo d’Inverno.
 

Enrico Flamini

Segretario Provinciale Prc.FdS Perugia

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