Struttura ospedaliera Branca tra problematiche e prospettive: convegno Fp Cisl
“Problematiche e prospettive della struttura di Branca alla luce della riorganizzazione della sanità in Umbria nel contesto economico sociale attuale” questo il tema del convegno organizzato dalla Cisl Fp del territorio di Perugia svoltosi oggi (4 novembre 2011).
Il sindacato ha portato all’attenzione dei tanti presenti e delle autorità intervenute nel corso del Convegno, tra le quali il direttore generale Asl 1 Umbria Andrea Casciari e l’assessore alla sanità della regione Umbria Franco Tomassoni, sulle varie problematiche della struttura. Nel fare questo il sindacato ha illustrato concrete prospettive, come quella di un’auspicata integrazione di specializzazioni e servizi tra la struttura ospedaliera di Branca e quella di Castello, rilanciando l’importanza dell’ospedale di Branca.
“Dopo i tagli imposti dal Governo centrale –ha fatto sapere il segretario generale territoriale della Fp Cisl di Perugia Massimiliano Speranzini- è necessario trattare di un nuovo sistema sanitario regionale di qualità, basato sulla riqualificazione della spesa sanitaria partendo da un taglio netto agli sprechi e alle consulenze inutili, in un’ottica di rilancio della contrattazione decentrata del comparto”.
Speranzini ha anche sottolineato l’importanza di una dotazione organica ottimale “che sia in grado di garantire efficienza e aggiornamento dei servizi erogati al cittadino”. Troppo pochi i soldi investiti nella prevenzione e per questo la Fp Cisl di Perugia ha ribadito la centralità di tale tema e quindi la necessità di aumentare gli investimenti in questo senso.
“C’è bisogno di un migliore coordinamento territoriale –ha spiegato Speranzini- tra il medico di base e la guardia medica con il distretto sanitario e le varie strutture”. All’assessore regionale competente, Speranzini ha chiesto di favorire la nascita e lo sviluppo di specializzazioni e di eccellenze all’interno della struttura ospedaliera di Branca, inoltre di lavorare per una politica di snellimento delle liste di attesa. Inoltre, è stata data voce al problema di molti cittadini che decidono di andarsi a curare fuori regione. Anche a queste persone la Fp Cisl di Perugia vuole dare una risposta concreta.
Intervenuto al Convegno il segretario regionale Cisl Umbria Claudio Ricciarelli che ha affermato che “nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale si deve favorire l’integrazione tra servizi e la specializzazione dei due ospedali del territorio, quello di Castello e quello di Branca, per evitare doppioni e per valorizzare le professionalità mediche e le specializzazioni esistenti. L’idea di accorpare le 4 Asl per farne 2 è un passo in avanti, ma timido. Meglio affrontare la questione della riorganizzazione e modernizzazione della rete ospedaliera a partire dai due ospedali regionali integrati con l’università da una parte e del potenziamento dei servizi sanitari nel territorio attraverso 12 distretti dall’altra, con un contestuale processo di adeguamento della “Direzione” in capo all’assessorato regionale alla sanità”.
“A conclusione di questo processo –ha poi specificato Ricciarelli- le aziende si possono ridurre anche a 2, magari trovando necessari equilibri fra territori nella localizzazione logistica delle sedi. Di sicuro, 7 aziende per una regione di 900 mila abitanti, sono davvero troppe”. Riguardo a Gubbio, Ricciarelli ha poi precisato che “accanto alla qualificazione del presidio ospedaliero vanno riorganizzati i servizi sanitari del territorio attraverso il potenziamento del distretto sanitario al fine di integrare il settore sanitario con quello sociale”.
Il dottor Giuseppe Giordano, segretario generale regionale della Cisl Medici, ha sottolineato l’importanza della riorganizzazione degli assetti istituzionali che deve essere finalizzata essenzialmente ad un miglioramento della qualità dell’assistenza e a una maggiore sostenibilità ed appropriatezza. “In questa dimensione –ha affermato il segretario- l’ospedale di Branca deve svolgere un ruolo importante per questo territorio, integrandosi con l’intera rete ospedaliera regionale e costituendo un punto di riferimento per l’intera area”.

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