PERUGIA - “La Federazione alimentare di Confartigianato Imprese Perugia esprime la più ferma disapprovazione nei confronti dei servizi televisivi messi in onda da ‘Striscia la notizia’ che, partendo dall’utilizzo di miglioratori per la produzione del pane, hanno diffuso una serie di informazioni distorte sul valore nutrizionale e salutistico di cereali, farine e pane facendo passare il concetto che questi sarebbero oggetto di sofisticazioni che mettono in pericolo la salute del consumatore”. Queste le parole dell’associazione di categoria perugina, in difesa della genuinità dei prodotti di panificatori e molitori, che si dichiara pronta a intraprendere tutte le azioni di tutela consentite per difendere l’immagine delle categorie interessate.
“L’intento dei servizi andati in onda – commentano ancora dalla Confartigianato - è stato chiaramente quello di sollevare un caso mediatico per attirare l’attenzione e eventualmente ottenere maggiori garanzie per i consumatori. Sono stati interpellati esperti, che tali non sono, e che, pertanto, hanno contribuito a esaltare il tono ‘scandalistico’ dei servizi producendo, di fatto, un’azione di disinformazione e falso allarmismo particolarmente grave, vista la delicatezza degli argomenti trattati”.

“La Federazione alimentare di Confartigianato Imprese Perugia – proseguono dall’associazione di categoria - è impegnata da anni nell’attività di informazione e di formazione degli operatori del settore, allo scopo di rendere consapevoli tutti gli imprenditori dei comportamenti da attuare nei laboratori di produzione e nei punti vendita, dal rispetto delle norme su sicurezza e igiene alimentare, alla corretta informazione verso il consumatore con l’etichettatura dei prodotti”.

“Nel 2007 la nostra associazione – afferma Valter Alunni Breccolenti presidente dei panificatori di Confartigianato Imprese Perugia – ha stipulato una convenzione con l’Università degli Studi di Perugia per approfondire in maniera scientifica le problematiche legate all’economia, all’artigianato e agli aspetti nutrizionali degli alimenti, creando un percorso di confronto e informazione rivolto a tutti gli operatori del settore, organizzando conferenze scientifiche e partecipando a eventi diretti verso i consumatori”.
“La collaborazione con il gruppo di nutrizione del Dipartimento di medicina interna, coordinato dal professor Francesco Galli – afferma Carlo Antognoni segretario della Federazione alimentare di Confartigianato Imprese Perugia – si sta dimostrando un’esperienza molto positiva e un’importante occasione per i nostri imprenditori in termini di conoscenza, gestione d’impresa e rapporto con la clientela”.

“Pertanto, a garanzia dei consumatori e anche dei settori molitorio e della panificazione, che stanno subendo seri danni da quest’iniziativa mediatica di ‘Striscia la Notizia’ – hanno aggiunto dall’associazione di categoria -, intendiamo fare chiarezza sui seguenti punti: le farine per alimentazione umana sono prodotte nel rispetto della normativa vigente sulla tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni alimentari, come sancito dal Regolamento Ce n.178/2002 del Parlamento Europeo, in vigore dal 1 gennaio 2005. Il pane non è un alimento pericoloso e ciò può essere affermato a prescindere dal fatto che si usino o meno miglioratori o additivi alimentari ammessi dalla normativa vigente; i carboidrati che assumiamo con i cereali (e quindi col pane) sono una preziosa fonte di energia da usare in modo appropriato all’interno di una dieta razionale. Sono oggi disponibili materie prime (farine) e processi (metodi di lievitazione) che possono facilmente abbassare o abbattere l’utilizzo di miglioratori e che, al contempo, migliorano la qualità nutrizionale del pane così come di altri prodotti da forno. La fibra alimentare (farine ricche della parte cruscale del chicco di grano) è preziosa per la nostra salute e, in ogni caso, è un fattore utile a favorire i processi fisiologici che controllano la glicemia a seguito dell’assunzione di alimenti a base di cereali e di carboidrati. Il settore alimentare è regolamentato da stringenti normative in materia di etichettatura dei prodotti che garantiscono un’adeguata informazione al consumatore e una rintracciabilità di materie prime e ingredienti utilizzati nella produzione, quali il Decreto legislativo n.109 del 1993, l’Accordo del 28 luglio 2005 emanato dal Ministero della salute e il recente provvedimento approvato dalla XIII Commissione Agricoltura in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari”.

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