SPELLO - Si è conclusa oggi a Spello (Pg) l’Assemblea nazionale del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), intitolata “Scossi dal desiderio di cambiamento”, che ha visto protagonisti – in tre giorni di lavori – oltre 50 relatori e 200 partecipanti in rappresentanza di più di 100 organizzazioni sociali di tutta Italia.

 “L’Assemblea di Spello è stata una salutare boccata di ossigeno”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del CNCA. “Le organizzazioni che nel nostro paese si impegnano ogni giorno per aiutare chi è più in difficoltà stanno vivendo una situazione particolarmente grave. I tagli di bilancio colpiscono duramente il lavoro che facciamo. Ma questo non riguarda solo gli operatori sociali. I cittadini devono sapere che meno soldi per il welfare significa meno risorse per il benessere di tutti. È la collettività, le famiglie – non i poveri o “gli ultimi” – che hanno bisogno di asili nido, di aiuto a chi non è autosufficiente, di occasioni di gioco e di crescita per i più piccoli, di sostegno a chi vive un disagio economico e sociale.”

“Questa Assemblea nazionale, così partecipata sia in termini di numeri che di passione,” continua il presidente del CNCA, “dimostra, però, che non siamo in ginocchio, continuiamo a volere un cambiamento all’insegna della giustizia e della solidarietà, a mettere in gioco i nostri desideri e a non limitarci a fare i bravi tecnici dei servizi sociali. A Spello abbiamo discusso su come rielaborare una nuova cultura, che sappia essere accogliente e fare i conti con i limiti ecologici e sociali che l’economia non può non accettare. I referendum, le elezioni a Milano e Napoli, ma anche la primavera araba dimostrano che il cambiamento è possibile.”

L’Assemblea non è stata solo relazioni e gruppi di lavoro. Particolarmente significativo l’incontro con don Giacomo Panizza, il sacerdote lombardo minacciato dalla ‘ndrangheta che da 35 anni è impegnato a Lamezia Terme in favore di disabili, tossicodipendenti, persone sieropositive. Vive sotto protezione perché ha osato prendere un bene confiscato a una delle cosche della città, una novità assoluta per Lamezia e un vero affronto per il clan.

Molto apprezzati anche l’incontro con don Andrea Gallo e il concerto del gruppo di Alfonso De Pietro, con le canzoni dedicate a Peppino Impastato, a don Peppe Diana, a un clochard bruciato da un gruppo di adolescenti, a un a persona morta sul lavoro. De Pietro ha presentato il cd (IN)CANTO CIVILE patrocinato da CNCA, Libera, Avviso Pubblico e Casa Memoria Impastato.

Due collegamenti via internet hanno “portato” in sala Lorena Chavez, funzionaria del Ministero di Coordinamento dello sviluppo sociale dell’Ecuador, con cui la Federazione ha avviato un vasto programma di scambi, e i volontari in servizio civile impegnati in Uganda in un centro, sostenuto dal CNCA, che aiuta centinaia di bambini che hanno perso i genitori per l’Aids.

“Noi crediamo nella logica del soffione,” conclude don Zappolini, “dei semi che volano via in cerca di un terreno fertile, che si disperdono per portare altrove le loro energie migliori, come dice la Grammatica di minoranze che il Gruppo Spiritualità del CNCA ha presentato in questa Assemblea. Essere il seme di un non-ancora desiderato in un tempo in cui il futuro fa paura o deprime.”

 

Casciari: prioritario il sostegno alle famiglie - Orientare le politiche del welfare al raggiungimento del bene comune, escludendo la presenza di poverta' di singoli o di gruppi. E' l'obiettivo delle iniziative previste dalla Regione Umbria nella programmazione regionale per le politiche sociali. Lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, intervenendo al seminario 'Bene Comune e nuovi percorsi di cittadinanza', organizzato nell'ambito dell'assemblea nazionale del Coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza.

L'iniziativa e' rivolta a tutti coloro che, a partire dal lavoro e dall'impegno sociale di gruppi e organizzazioni, alzano lo sguardo e si interrogano sui percorsi in atto localmente e in contesti piu' ampi".

Molte le iniziative in programma: tra queste anche il seminario su 'Carcere e formazione informatica' sul tema dell'informatica rivolta alla popolazione detenuta.

Nel corso del suo intervento al seminario la vicepresidente Casciari ha evidenziato come "il raggiungimento del bene comune sia, purtroppo, una meta lontana, ma non irraggiungibile. In questo contesto, il ruolo delle istituzioni e' aprire alla cittadinanza spazi di partecipazione e di decisione comune, insegnando che esiste un vantaggio collettivo superiore al semplice successo individuale".

"Ognuno dovra' fare la sua parte - ha detto - e la Regione Umbria continuera' a strutturare interventi che non abbiano solo una funzione 'tampone' dal punto di vista economico. Al contrario, l'impegno e', e sara', proprio nel sostenere una forte rete di servizi per la persona nella quale la coesione sociale e la crescita economica coesistono".

La vicepresidente, dopo aver ricordato che "in Umbria si puo' contare ancora su una comunita' coesa perche' supportata da relazioni di reciprocita', dove la famiglia rappresenta la prima rete di assistenza e sostegno alla persona" ha evidenziato come in Umbria "il disagio dei nuclei familiari e' in aumento con l'acuirsi della crisi economica che sta definendo nel territorio il profilo di nuovi poveri. Sono i genitori separati, le famiglie numerose, gli anziani soli le fasce piu' a rischio. La poverta' ormai, colpisce tipologie sociali nuove ed alla marginalita' cronica si vanno aggiungendo situazioni di precarieta' latente, anche se, come evidenziano i dati forniti dalla Caritas umbra, la nostra e' tra le regioni meno povere d'Italia. Se la media italiana e' infatti di 11 famiglie povere su 100, il dato umbro e' meno della meta'. Altri indicatori evidenziano come il 12 per cento delle famiglie umbre arrivi con difficolta' alla fine del mese e una spesa imprevista inferiore a mille euro faccia piombare nella poverta' una famiglia".

La vicepresidente ha quindi ricordato che "con l'obiettivo di contrastare questo fenomeno, visto che molti nuclei familiari vivono in modo molto riservato la loro situazione e difficilmente si rivolgono ai servizi, la Regione Umbria ha previsto forme di sostegno, anche mediante agevolazioni economiche, per i nuclei familiari che, per il combinarsi di piu' fattori, tra i quali anche l'elevato numero dei figli, sono vulnerabili e piu' esposti al disagio e al rischio di poverta'".

"L'iniziativa rappresenta una novita' assoluta - ha detto - e rientra in un'azione di sistema piu' ampia mediante la definizione di un pacchetto di risorse, 3 milioni di euro in due annualita', da destinare alla famiglia tramite lo strumento del contratto di sostegno. Inoltre, gia' dal 2008 sono stati previsti interventi sociali specifici a favore dei nuclei familiari numerosi nell'ambito delle risorse del Fondo nazionale per la famiglia trasferite alla Regioni".

Impegno della Regione per il reinserimento dei detenuti - L'impegno della Regione Umbria nei confronti delle persone detenute si e' sviluppato in particolare attraverso iniziative volte al loro reinserimento sociale e lavorativo, con un occhio attento alla tutela della salute. In questo contesto assume un ruolo centrale la formazione al lavoro che non puo' escludere la conoscenza del linguaggio informatico. Lo ha sottolineato la coordinatrice dell'ambito conoscenza e welfare della Regione Umbria, Annalisa Doria, durante il suo intervento al seminario ''Carcere e formazione informatica'' organizzato nell'ambito dell'Assemblea nazionale del Cnca.

''La regione - ha detto la Doria - ha sviluppato nel quadro delle politiche di inclusione sociale, azioni formative e di informazione in collaborazione con i soggetti del terzo settore e azioni promozionali nei confronti delle istituzioni del territorio, del volontariato, della cooperazione e dell'associazionismo che si sono concretizzate in alcuni progetti territoriali per l'integrazione e l'inclusione lavorativa dei detenuti e degli ex-detenuti con il coinvolgimento sia degli istituti di pena, che del mondo del lavoro e della produzione. Nel Piano sociale regionale inoltre, assume particolare rilevanza la costruzione di progetti personalizzati integrati che includano un percorso di accompagnamento da dentro a fuori il carcere e di tutoraggio fino al reinserimento. Le azioni di formazione per favorire l'occupazione dei detenuti sono state finanziate dalla Regione con il Fondo Sociale Europeo in collaborazione con le amministrazioni provinciali, con i soggetti del terzo settore''.
 

 

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