L'editoriale di Gian Filippo Della Croce - Teatri e Teatrini
PERUGIA - La politica è stata sempre capace di evocare immagini, contrariamente a quanto si potrebbe credere e stando ai tempi che viviamo è stata sempre capace di creare immagini anche di volta in volta allegre, ridicole, grottesche, tragiche, insomma si può dire che la politica di casa nostra ha costruito nel tempo un vasto teatro o teatrino (dipende dai punti di vista) di facce, di immagini evocate attraverso battute e performances giocate in vario stile : cabarettistico, tragicomico, tragico, commedia, musical, gag, balletto, insomma tutto l’armamentario e i generi che il mondo dello spettacolo mette a disposizione.
In questo la politica è stata robustamente sostenuta dai mass media che hanno quasi sempre incoraggiato quello che essi stessi battezzarono a suo tempo come il “teatrino della politica”, generoso dispensatore di titoli a quattro e sei colonne, elzeviri, editoriali, cronache, pettegolezzi, eccetera, e se la politica è stata in qualche momento avara di immagini da offrire, ecco che i media si danno da fare per crearne di nuove e quindi alimentare l’immaginario collettivo mediatico del mondo politico e dintorni. In verità non ci si è molto curati dei contenuti, i media hanno sempre e soltanto privilegiato immagini, dietro alle quali spesso non c’era assolutamente nulla, immagini buone soltanto a sollecitare l’immaginario dei lettori, degli ascoltatori, dei telespettatori, ma assolutamente prive di contenuti, di retroterra culturali, di agganci con la realtà, cosicché molta parte dell’immaginario mediatico si è rivelato assolutamente virtuale, quindi non corrispondente alla realtà in nessun modo.
E’ all’interno di tutto questo scenario che nella girandola di immagini e di maschere è sfuggito ai più il fatto che nel frattempo tutto questo stava provocando un effetto schermo, dietro al quale andava crescendo un fenomeno preoccupante che poi è esploso davanti agli occhi di tutti, quella caduta dei valori etici della politica, che oggi tutti richiamano, ma che è figlia de quel teatrino che ha distolto la pubblica opinione da una visione e da un considerazione della politica come doveva essere, cioè attenta soprattutto ai valori e al bene comune. In questo scenario come giudicare le dichiarazioni del dimissionario segretario provinciale del Partito Democratico di Terni? Mario Giovanetti ha detto : “ Il partito Democratico (di Terni) è un contenitore vuoto……” e ha aggiunto “….gran parte dei circoli non ha fatto nemmeno una tessera….”.
Ora tutti avranno capito che il segretario era veramente incazzato, ma tutti avranno anche capito la gravità delle sue affermazioni, perché affermare che il suo partito sia un contenitore vuoto apre a una serie di riflessioni. La prima è che lui, essendo il segretario provinciale ha sicuramente delle responsabilità in tutto questo, la seconda è che un dirigente del suo livello, con una lunga esperienza alle spalle, non dovrebbe fare certe dichiarazioni ai mass media a cuor leggero, perché dire che il partito da lui diretto a livello locale, che è anche quello maggioritario che governa da decenni comune e provincia e riscuote le simpatie degli elettori è un “contenitore vuoto”, in effetti è una dichiarazione devastante sotto tutti i punti di vista. E’ possibile che un dirigente della sua esperienza si abbandoni a questo livello verbale? Perché se le cose stanno veramente come dice lui, al teatro (o teatrino) della politica stavolta avremo l’occasione di assistere a una tragedia.
Gian Filippo Della Croce

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