Licenziamenti facili? I sindacati sul piede di guerra
ROMA - Sindacati sul piede di guerra per i "licenziamenti facili" proposti dal governo nella lettera inviata all'Ue. Cgil, Cisl e Uil hanno minacciato lo sciopero generale. Uno sciopero unitario? "Dateci il tempo di parlare" ha risposto ai giornalisti la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. "Ci stiamo pensando, bisogna capire cosa in concreto il governo ha intenzione di fare, valuteremo tutte le possibilita', per il momento rimane certo l'appuntamento del 3 dicembre a San Giovanni a Roma", ha spiegato la Camusso. Sui licenziamenti, "se il governo non cambia registro, con la stessa serenita' e determinazione con la quale abbiamo proclamato lo sciopero del pubblico impiego, proclameremo lo sciopero generale del Paese": le ha fatto eco il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, chiudendo la manifestazione dei dipendenti pubblici a piazza dei Santi Apostoli a Roma.
"E' scandalosa - ha aggiunto - la distanza tra cio' che serve e quello che il governo fa. Non dobbiamo essere cosi' sciocchi da farci ingannare e respingere la logica che vuole 200mila disoccupati in piu'". Per il il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, "la vicenda dei licenziamenti in un momento come questo in cui invece di assumere si licenzia e' una vera e propria provocazione ideologica". Per Bonanni le misure annunciate dal governo all'Ue "non sono certo una leva per lo sviluppo" ma anzi "sfasciano la coesione sociale che e' il bene piu' importante che il paese deve conservare". Susanna Camusso e' preoccupata dagli ammortizzatori sociali: "Non ho mai trovato un Paese in cui per crescere bisogna licenziare. Si gioca sulla pura propaganda, il governo deve dirci se ha intenzione di ridurre gli ammortizzatori sociali come noi sospettiamo che abbia intenzione di fare".
"Se pensano di mettere mano agli ammortizzatori sociali e alla copertura che fino ad oggi e' stata alta - ha sottolineato la segretaria generale della Cgil - stanno facendo un provvedimento per la disoccupazione di massa". Susanna Camusso, sempre piu' convinta che il governo voglia "ridurre gli ammortizzatori sociali quindi le protezioni e quindi il reddito", sostiene che "con questa ricetta continueranno ad affondare il paese anziche' farlo crescere".

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