PERUGIA - Uno studio pubblicato da ricercatori dell’Università di Perugia edito ieri nella prestigiosa rivista PlosOne, rivista della National Public Library of Science USA, riporta importanti novità in tema di trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali.

Le malattie infiammatorie croniche sono una patologia ad elevato impatto e costo sociale che colpiscono circa 180.000 persone in Italia, di cui circa 2.500 in Umbria. Le malattie infiammatorie intestinali sono una patologia quantitativamente in aumento, e la terapia attuale presenta limitazioni dovute sia alla parziale efficacia che agli effetti collaterali.

La ricerca di nuovi trattamenti è, quindi, una delle aree di maggiore fermento nella ricerca biomedica contemporanea.

Lo studio è stato coordinato dal prof. Stefano Fiorucci, professore associato di gastroenterologia presso l’Università di Perugia, ed ha visto la partecipazione di un gruppo di ricerca multidisciplinare con il concorso della Chirurgia generale e D’urgenza del prof. Annibale Donini, e delle Malattie infettive dirette dal Prof. Franco Baldelli dell’Università degli Studi di Perugia e di ricercatori provenienti da altre università in particolare del prof. Giuseppe Bifulco dell’ Università di Salerno.

Lo studio dimostra che un recettore recentemente identificato con il nome di GP-BAR1 o TGR5 rappresenta un importante target per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche dell’ intestino. Il TGR5 infatti è espresso da cellule immunitarie intestinali di cui regola l’ attivazione che è causa infiammazione. Mediante un approccio multidisciplinare è stato dimostrato che il TGR5 è fortemente presente nell’ intestino di pazienti affetti dal Morbo di Crohn, una delle due forme di malattie infiammatorie intestinali.

Utilizzando studi molecolari in animali geneticamente privi del recettore lo studio ha mostrato che l’assenza di TGR5 aumenta la gravità dell’infiammazione.

Lo studio ha permesso, inoltre, di identificare due possibili agenti in grado di attivare il TGR5, e quindi di curare l’infiammazione intestinale. Uno di questi, la ciprofloxacina, è un antibiotico diffusamente utilizzato, di cui si ignorava la capacità di attivare il TGR5 mentre il secondo è un estratto della pianta dell’olivo, l’acido oleanolico. L’acido oleanolico è un estratto della foglia dell’ ulivo che contiene varie potenzialità terapeutiche. Entrambe queste sostanze sono state testate per la loro capacità di attivare il TGR5 in modelli computazionali oltre che su cellule e su modelli animali.

Lo studio offre nuove prospettive ed apre la possibilità per lo sviluppo di nuovi farmaci anti-infiammatori. Infatti, il recettore TGR5 è in grado di modulare anche la risposta immune in altre malattie infiammatorie, quali ad esempio le malattie reumatiche. Ulteriori studi sono in corso per identificare sostanze naturali in grado di attivare questo recettore.  

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