I frati e lo spirito di Assisi:responsabilità è far rivivere messaggio Francesco
(di Fausto Belia) (ANSA) - ASSISI - Il privilegio di trovarsi nel cuore del francescanesimo, la responsabilita' di far vivere il messaggio di Francesco ai tempi dello Spirito di Assisi. Scorre intensa, lenta, scandita dai tempi di preghiera indicati dalla Regola, la vita dei frati del Sacro convento di Assisi, oggi al centro dell'attenzione mondiale per la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo.
''Ma Assisi - osserva il custode della comunita' francescana, padre Giuseppe Piemontese - lo e' sempre, ogni giorno, visibile, agli occhi e al cuore di tanti pellegrini, cristiani e uomini di buona volonta', che salgono al Colle del Paradiso ed entrano in questa magnifica Basilica dedicata a Francesco, affascinati dalla sua vicenda umana e spirituale''.
Sono una settantina, di venti nazionalita', i frati che vivono ''in fraternita''' nel Sacro convento, e sono una settantina anche quelli che si trovano nel Convento della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Da nove mesi c'e' anche padre Alessio, brasiliano, di Rio de Janeiro. Ha 40 anni. Ne aveva 15, nel 1986, all'epoca del primo storico incontro dei leader delle religioni promosso da Giovanni Paolo II.
''Anche in Brasile vennero organizzate allora delle veglie di preghiera e cosi' - racconta padre Alessio - mi avvicinai al movimento francescano. Mai, comunque, avrei pensato di trovarmi un giorno qui, ad Assisi, dove e' nato l'Ordine. Per me e' un privilegio stare qui e vivere un'esperienza spirituale, religiosa e culturale, unica. Ma e' anche un impegno di grande responsabilita', che io avverto, nei confronti della comunita' e dei pellegrini che arrivano qui e si aspettano di trovare nei frati qualcosa di Francesco, il suo amore, la sua fraternita'. Noi rispondiamo intanto con l'accoglienza, che e' evangelizzazione''.
Padre Alessio partecipa alla preghiera delle 6.30, nella Basilica inferiore, poi accoglie i gruppi che vogliono visitare la chiesa, o lavora al museo, alla bilioteca del Sacro convento. Alle 12.30 e' il tempo della preghiera nella cripta che custodisce la tomba del Santo. A seguire il pranzo, nel grande refettorio. Nel pomeriggio di nuovo accoglienza dei pellegrini - ne giungono ogni anno alcuni milioni - e turno al confessionale. Alle 19, prima di consumare la cena, e' il momento di raccogliersi ancora, accanto alla tomba di Francesco. Poi in cella, e c'e' il tempo, prima di dormire, di collegarsi via internet con i propri cari.
Rendere ''viva'' la testimonianza di Francesco oggi, in un periodo storico in cui tutto sembra ''rendere incredibilmente attuale il suo messaggio. Ecco, il nostro compito - riprende il custode, padre Piemontese - e' quello di riorientare la nostra pastorale, secondo i valori dello Spirito di Assisi, e cioe' essere pellegrini della verita', pellegrini della pace''.
Ma qui i frati di Assisi giocano in casa, perche' e' Francesco lo Spirito di Assisi, e ''la risposta ai problemi della crisi economica e di valori della societa' di oggi e' nella testimonianza di Francesco: il suo vivere il Vangelo, la sobrieta', la fraternita', la preminenza di valori spirituali, umani, la riconciliazione tra uomini e ambiente'', sottolinea padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro convento.
''E' qui - aggiunge padre Fortunato - che concentriamo l'impegno dei nostri strumenti di comunicazione: la rivista San Francesco Patrono d'italia, 100 mila copie al mese, e il sito sanfrancesco.org, 2.5 milioni di accessi al mese, il sito francescano piu' cliccato al mondo''.

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