TERNI - "Finalmente qualche barlume di luce in fondo al tunnel della vertenza del polo chimico ternano". E' questa l'analisi delle rappresentanze nazionali e territororiali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem in merito all'incontro di oggi presso il ministero dello Sviluppo economico con la Novamont, rappresentata dall'amministratore delegato Katia Bastioli e dal responsabile degli affari istituzionali Andrea Di Stefano.

All'inizio della riunione il direttore dell'ufficio vertenze del ministero Giampietro Castano ha informato le parti della comunicazione ufficiale, da parte della Lyondell Basell, della chiusura della prima fase della trattativa con Novamont per la cessione degli impianti produttivi in dismissione.

In base a quanto riferito dai sindacati la Novamont avrebbe spiegato che "questo fatto ha permesso di ammorbidire la discussione tra le parti per la cessione delle aree, ancora da valutare in attesa della due diligence in atto da parte di Lyondell Basell per la quantificazione del loro valore".

La Novamont chiede però certezze normative per avviare una nuova fase di investimenti finalizzati alla crescita della capacità produttiva. "Questo - dicono ancora i sindacati - deve essere definito attraverso la definitiva approvazione del ddl che sarà oggetto di discussione nella conferenza Stato-Regioni di domani, che finalmente fissa i paletti tecnici sui prodotti biodegradabili, mettendo la parola fine alla mistificazione di alcuni prodotti sul mercato, spacciati per biodegradabili, ma composti di percentuali altissime di polipropilene, e venduti allo stesso prezzo di quelli biodegradabile, aprendo finalmente spazi di mercato assolutamente inediti. Dalla certezza normativa sarebbero pronti investimenti importanti di Novamont insieme ad alcuni partner che sarebbero ben contenti di approdare a Terni".

Gli impianti potrebbero essere realizzati in tempi relativamente brevi, anche nell'ordine dei 12/14 mesi, "dando una risposta ai lavoratori in cassa integrazione". Da qui, l'impegno del ministero a costruire strumenti per il rilancio produttivo del sito, partendo dalla convocazione delle istituzioni locali, quanto prima per avviare la fase nuova del percorso.

Soddisfazione, "anche se con la dovuta cautela", viene quindi espressa da parte delle organizzazioni sindacali "per l'apertura ufficiale di una nuova fase che vede ancora il polo chimico ternano in pool position per la chimica del terzo millennio. Sarà assolutamente necessaria - concludono - una grandissima unità di intenti tra aziende, sindacati e Istituzioni, per superare i problemi che si presenteranno nei prossimi giorni, e spingere tutti insieme verso l'obbiettivo comune, della reindustrializzazione del sito".
 

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