CAMPOBASSO - L'applicazione delle misure sollecitate da Francia e Germania faranno finire l'Italia "nell'inferno greco". Paolo Ferrero, segretario del Prc, chiede di "scendere in piazza e scioperare", prima che la ricetta dell'Unione europea, uguale a quella greca, "si traduca in tagli che giustificano poi altri tagli, ai danni dei lavoratori". "Questi provvedimenti - ha aggiunto Ferrero - non combattono la speculazione. Per questo noi diciamo che deve essere la Bce a finanziare gli Stati, come accade in Giappone e negli Stati Uniti. Oggi, invece, la Banca europea presta i soldi a basso costo agli speculatori, che poi fanno il bello e cattivo tempo sui mercati. Poi dobbiamo anche smetterla di andare dietro alla Merkel perche' fa solo gli interessi della Germania".
Il leader di Rifondazione, oltre alla mobilitazione dei lavoratori torna a chiedere le dimissioni del governo e nuove elezioni. "Nessun governissimo - aggiunge - perche' starebbe dalla parte dei banchieri. Meglio votare con questa legge elettorale, al posto di un esecutivo che agirebbe sotto dettatura della Germania".
L'antidoto alla fuga dei voti verso le liste di Beppe grillo, per Ferrero e' racchiuso nell'unita' della sinistra e nella riproposizione della questione morale nei partiti e nelle amministrazioni.
Il segretario nazionale di Rifondazione è tornato a Campobasso per analizzare il voto regionale del 16 e 17 Ottobre, che ha visto prevalere nuovamente il candidato di centrodestra, anche se per soli 1505 voti, grazie anche alle 10 mila preferenze (oltre il 5%) ottenuto dal Movimento 5 Stelle.
"Il successo di Grillo non e' la causa, ma l'effetto dello scontento del governo Iorio in Molise e di come vanno le cose in generale. C'e' bisogno di piu' sinistra, altrimenti tutto si riduce con pastrocchi al centro, e di piu' moralita'. Il voto a Grillo, pero' - conclude Ferrero - e' un voto di protesta, che non e' definitivo. Tocca a noi dare le risposte per riconquistarlo".

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