«Diciamo no al taglio delle pensioni, nuova brutale aggressione ai diritti sociali del mondo del lavoro» e «no ai licenziamenti ancor più facili, alla flessibilità selvaggia, alle privatizzazioni, che contraddicono, tra l'altro, la decisione democratica del referendum». Questa è la netta presa di posizione di Giorgio Cremaschi, Fiom. «Bisogna di nuovo scendere in piazza e avere chiaro che tutti i movimenti di lotta, dai lavoratori ai cittadini indignati, agli studenti, ai movimenti ambientali, hanno oggi due avversari - aggiunge il sindacalista -. Da un lato il governo in carica, dall'altro il governo unico delle banche e della finanza che ha commissariato il governo Berlusconi e che vuole imporre le sue decisioni al nostro paese. Non c'è alcuna unità nazionale accettabile per tagliare le pensioni e i diritti dei lavoratori. Bisogna mettere in discussione la schiavitù del debito e chiarire che nessuno può pagare oggi i tassi di usura del debito pubblico per salvare le banche» conclude Cremaschi.

Fonte: controlacrisi.org

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