Edilizia/ Sindacati: in provincia di Terni persi 1.500 posti di lavoro dal 2008
TERNI - Lanciano l'allarme per i circa 1.500 posti di lavoro persi in provincia nel settore delle costruzioni tra il 2008 e quest'anno e per il mancato rinnovo del contratto integrativo da parte dell'Ance di Terni, le segreterie territoriali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa, a Terni.
''La crisi ha colpito soprattutto il nostro settore - ha spiegato il segretario provinciale della Fillea Cgil, Andrea Farinelli - tanto che negli ultimi tre anni sono circa 1.500 i lavoratori non piu' iscritti alla locale Cassa edile. E' come se avessero chiuso mezzo stabilimento della Tk-Ast e tutto questo e' avvenuto nel silenzio piu' assoluto''.
La preoccupazione della categoria, e' stato detto ancora, e' anche dovuta ''all'atteggiamento di Ance che non ci da' la disponibilita' a discutere la nostra piattaforma integrativa, prevista su base territoriale, al contratto di lavoro''.
Oltre a vari benefit e alla rivisitazione di alcuni enti bilaterali, la piattaforma richiede ''l'aumento dell'elemento variabile della retribuzione pari al 6% del tetto previsto dal Contratto collettivo nazionale del lavoro''.
''Abbiamo inviato la nostra proposta, unitaria a giugno - ha aggiunto Enrico Borri della Filca Cisl - ma ancora non abbiamo ricevuto risposta. Questo atteggiamento di fatto non agevola le imprese migliori, quelle regolari, perche' se il rinnovo del contratto e' in fase di stallo si possono inserire piu' facilmente quelle irregolari''.
Secondo Stefano Paloni, di Feneal Uil ''l'Ance non deve nascondersi dietro la crisi, ma uscire dal guscio e creare delle prospettive a questo settore che in questi anni e' rimasto solo e non ha ricevuto aiuto da nessuno''.
I sindacati hanno infine annunciato che se entro breve tempo non riceveranno risposte dall'associazione dei costruttori valuteranno ''iniziative diverse da intraprendere''.
Secondo l'osservatorio della Cassa edile di Terni nel corso del 2010 sono andate perse 57 imprese (-5,7%) e circa 400 lavoratori (-13,05%). La massa salari e' diminuita di circa 5,5 milioni di euro, passando da 51 milioni a 45,5 milioni di euro. I correlati contributi alla Cassa edile sono diminuiti di 520mila euro. Le ore lavorate sono infine diminuite del 12,25%, passando da 5.302.000 a 4.653.000.

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