Non solo autonomie locali e sanità. Lo sciopero proclamato dalla Uil per venerdì 28 ottobre vedrà protagonista anche il personale umbro dei ministeri e delle relative diramazioni (vedi Prefetture, Uffici scolastici e giudiziari), delle agenzie fiscali (Entrate, Demanio, Territorio, Dogane), della sicurezza (Corpi di polizia, Vigili del fuoco). Un’altra fetta importante di lavoratori “tartassati” dal susseguirsi di leggi Brunetta – Tremonti e di manovre estive. In totale, i lavoratori della pubblica amministrazione in Umbria sono circa 4mila. “L’adesione allo sciopero – spiegano Angelo Vignocchi, segretario regionale Uilpa, e Carlo Scarantino, coordinatore regionale Uilpa Agenzia entrate e coordinatore provinciale Agenzie fiscali – non è dettata solo da motivazioni economiche, come il blocco contrattuale fino al 2014 e le relative perdite per le tasche dei lavoratori.

Bisogna far capire ai cittadini che i tagli lineari varati dal Governo andranno prima di tutto a colpire lo stato di funzionalità dei servizi resi all’utenza: basti pensare, ad esempio, al fatto che manca la benzina per le macchine della polizia o che non c’è la carta negli uffici. E questi sono solo alcuni dei tanti esempi che potrebbero essere riportati”. La Uilpa invoca la necessità di una seria riforma del settore pubblico. “Non è però possibile – sottolineano Vignocchi e Scarantino – pensare di ridurre il tutto a una specie di catena di montaggio, dove conta solo quanto viene prodotto. Il comparto pubblico ricopre un ruolo importante e delicato per il Paese, che finora è riuscito a stare a galla basandosi sul welfare familiare, e non può, quindi, essere imputato come il grande male che è all’origine del sistema-Italia.

Piuttosto, sarebbe opportuno che le attenzioni del Governo si spostassero su filoni ben più decisivi per le sorti economiche nazionali, vedi la lotta all’evasione fiscale. Infatti, a fronte di una dichiarata volontà di combattere questo fenomeno e considerati i 170 miliardi di tasse non pagate all’anno, anziché potenziare i servizi delle Agenzie fiscali, il Governo pensa bene di tagliare loro i fondi, causando ulteriori e pesanti disservizi. Un paradosso in piena regola”.

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