Si è dunque riaperta una scuola di musica a Gualdo, ma non è, neanche lontanamente, una scuola comunale di musica così come doveva essere in virtù delle promesse del Sindaco. E’ invece una scuola di musica gestita da un partner privato scelto dall’Amministrazione comunale in virtù di un procedimento amministrativo di appropriatezza molto dubbia ed inusuale, che presenta ancora molti lati oscuri, da chiarire.

Lo stesso reclutamento degli insegnanti si è infatti verificato solo dopo l’individuazione da parte del Comune del soggetto privato con cui instaurare il rapporto di collaborazione e non è avvenuto mediante regolare bando di concorso e tabella di valutazione dei vari titoli, così come avviene per tutte le scuole comunali d’Italia e così come avveniva anche a Gualdo, ma è stato il frutto di una scelta indipendente e discrezionale del partner privato, affidatosi ad una ricerca approssimativa tipica di un “Cerco e trovo”.

Già questo basterebbe per pretendere dalla Giunta la soppressione dell’aggettivo “comunale” dalla dizione della scuola Casimiri. Non solo: senza aver posto alcun criterio di base e di sorta per la selezione dei docenti attraverso un bando regolare di concorso complementare alla gara per l’affidamento della gestione, per aver garantita qualità dell’offerta scolastica siamo costretti ad affidarci solamente alla saggezza, al buon senso ed alla professionalità di chi li ha scelti. Tutte cose di cui non dubitiamo e che ci sentiamo di esaltare tra le doti umane ed artistiche di chi gestisce la scuola, ma che non sono sufficienti per farci dire, senza ombra di dubbio: tutto è stato fatto a regola d’arte e secondo le regole della buona amministrazione.

Al contrario, siamo ancora una volta a registrare i doppi salti mortali di questa Giunta che s’inventa regole e procedure stravaganti ed a suo piacimento solo per dare corso ad una promessa elettorale e coccolare quelli che considera suoi figli diletti, evidentemente.

Neanche il fatto che il Comune intervenga con 42 borse di studio a sostegno economico delle famiglie degli iscritti sotto forma di integrazione della retta secondo tre fasce di agevolazione può essere considerato un elemento tale da accreditare la scuola di musica come comunale. E’ il minimo che la Giunta potesse disporre per giustificare una collaborazione con un gestore privato di una scuola di musica che s’intende spacciare per comunale ed è lo stesso escamotage cui si ricorre quando lo Stato o ad altri Enti pubblici locali intervengono a sostegno delle scuole private: proprio con l’integrazione delle rette.

Nel caso, minimo è stato anche lo sforzo economico del Comune: neanche 10mila euro per una misura che rischia in questo modo di tagliare fuori dai benefici molte famiglie di iscritti, una volta esaurito il limite delle 42 borse di studio articolate secondo i diversi corsi di frequenza e le diverse fasce di agevolazione ed una volta esaurito questo budget annuale. E se le famiglie degli iscritti che rientrano in quelle fasce di agevolazione saranno in numero superiore alle 42 borse di studio previste, con quali criteri ed in virtù di quale regolamento si sceglieranno i beneficiari? Ad oggi non è dato sapere…

Di questi tempi, anche un’Amministrazione comunale, per ciò che è nelle sue possibilità concrete, deve senz’altro compiere ogni sforzo a creare nuove opportunità professionali e nuovi posti di lavoro, ma lo deve fare secondo i principi e le regole della trasparenza, dell’equità e della buona amministrazione, soprattutto quando ci mette la faccia in nome di tutta la comunità e i soldi e le cose di tutti i cittadini.

Tale è il caso della scuola di musica. Che essa sia un’opportunità professionale ed economica per chi è stato scelto ed oggi gode del timbro comunale non c’è dubbio e non è di per sé un disvalore: riconosciamo anche il fatto che in giro per l’Umbria e per il nostro Paese si riscontrano esperienze organizzative di dubbia efficacia, qualità e consistenza e le scuole comunali di musica tuttora attive non tutte risultano in grado di rispettare canoni indiscutibili di qualità e di garantire livelli sufficienti di appropriatezza. Pertanto, non vogliamo apparire ad ogni costo dei meri guastatori: una scuola di musica a Gualdo si è riaperta e confidiamo nel suo futuro.

Ma il fatto che il Comune le abbia assegnato locali di sua proprietà, per quanto filtrata dalla titolarità della loro gestione affidata oggi ad Appennino Servizi-ESA, pone ulteriori interrogativi. Il primo dei quali riguarda la preferenza che secondo il bando per l’individuazione del partner privato per la gestione della scuola di musica avrebbe dovuto essere prioritariamente accordata a chi, a proprio carico, avesse messo a disposizione della scuola dei locali adeguati per svolgervi le attività.

Dobbiamo così pensare che nessuno dei partecipanti al bando sia stato in condizioni tali da garantire questa disponibilità o, oggi, col senno del poi, di fronte alla pronta disponibilità di locali offerti in via del tutto eccezionale dal Comune, dobbiamo rimarcare che tutti i partecipanti al bando avrebbero dovuto essere messi fin da allora nelle stesse condizioni di partenza, cioè nella possibilità di contare tutti e allo stesso modo sui locali del Comune per predisporre di conseguenza la loro offerta.

Il secondo interrogativo riguarda invece la questione di quali locali siano stati messi a disposizione della Giunta per la scuola di musica e non è certo una questione di lana caprina. La struttura di Casale che da ultimo ospitò il Centro Infanzia di Gualdo Tadino successivamente ricollocato nelle adiacenze del Calai, è stato completamente ristrutturato grazie a dei fondi europei in virtù di progetti mirati che prevedevano vincoli di destinazione d’uso e di funzione ben precise. Sono stati spesi soldi pubblici affinché quella struttura dovesse ospitare il front office turistico della nostra Città nel contesto di una progettualità che lo legasse alle altre realizzazioni rese possibili dagli stessi finanziamenti e per gli stessi fini di promozione e di valorizzazione turistica della nostra Città. Nel caso, non è nostro intento disquisire se sia oggi prioritaria per Gualdo una scuola di musica o la sua promozione turistica, sarebbe una discussione interessante ma in partenza inutile, proprio in relazione ai problemi che sorgono a seguito della scelta di utilizzo di questi locali compiuta dalla Giunta.

La soluzione è infatti ottimale per la scuola di musica, ma se uno di questi giorni la Regione, il soggetto promotore dei bandi per i quali si sono ottenuti i finanziamenti europei, dovesse decidere di operare un controllo su come siano state spese ed utilizzate quelle risorse, a Gualdo dovrebbe verificarne un uso improprio rispetto ai fini dichiarati e rispetto ai fini per i quali erano state originariamente destinate.

La scelta della Giunta non è, in questo aspetto, a prova di legittimità e può esservi il rischio che il Comune possa essere richiamato al rispetto di quei vincoli, pena un contenzioso per il risarcimento dei finanziamenti ottenuti ma utilizzati diversamente dal loro oggetto e pena, a quel punto, la perdita della disponibilità dei locali per una scuola di musica aperta e subito costretta a trovare collocazioni alternative.

La gatta presciolosa, con la Giunta Morroni, non finisce mai di fare i gattini ciechi. E la gatta presciolosa della Giunta Morroni può anche sfornare gattini ciechi ed imprudenti a go go se questi servono alla sua propaganda da governo del fare e se questi cuccioli servono a coccolare i suoi figli diletti, soprattutto ora che sentono approssimarsi la loro fine e la campagna elettorale.

Tali sono infatti coloro che hanno beneficiato di una disponibilità pronta ed eccezionale della Giunta a garantire strumenti di lavoro, finanziamenti indiretti e locali per le attività. Sono invece nipotastri diseredati e completamente dimenticati, o almeno così a noi appaiono e così essi sicuramente si sentono, coloro che attendono invano delle risposte altrettanto pronte e zelanti da più di due anni.

Ad essi la Giunta non ha dimostrato cotanta disponibilità come nel caso della scuola di musica: non a quelle famiglie e a quei bambini che attendono l’avvio del nuovo servizio per minori disabili che necessita proprio di un locale per cui la ASL è disponibile anche a pagare l’affitto e per quanto il servizio sia già stato programmato nella precedente gestione amministrativa in integrazione con i servizi sanitari. E non certo a quelle persone con disabilità che da anni frequentano il laboratorio occupazionale Il Narciso in Via Franco Storelli, un servizio concepito proprio per favorire la loro riabilitazione sociale e lavorativa, le loro autonomie personali e le loro relazioni sociali. Ad esse ed alle loro famiglie, rispetto alle loro problematiche, la Giunta volge il suo sguardo dall’altra parte, anche oggi che la loro Associazione, proprio quegli Amici del Germoglio così coccolati da questi signori per i soli due o tre mesetti prima delle elezioni, ha dovuto dare la disdetta dell’affitto per ovvie problematiche di natura economica, essendo un’associazione che vive solo delle offerte private peraltro legate alle realizzazioni di oggettistica del laboratorio occupazionale e per quanto quest’ultimo sia a tutti gli effetti di pertinenza dei servizi sociali del Comune.

Per questi problemi e per queste persone non solo non ci sono risposte dalla Giunta, ma da essa non si scorge neanche un timido interessamento: sono figli di un dio minore, dimenticati, diseredati. Nessun intento strumentale da parte nostra nell’accostare e nel comparare le asimmetrie di questa Giunta nel prendere di petto le problematiche ed assumersi impegni e responsabilità, a seconda delle convenienze del momento e della sola sua immagine. Ma non possiamo non constatare e denunciare l’iniquità di fondo che sta caratterizzando, anche in questo frangente, la sua azione.

Se la Giunta Morroni avesse messo o mettesse al suo impegno per trovare soluzioni al problema dei due servizi per disabili, anche solo un pizzico della fregola e del pepe messi nel suo impegno per la scuola di musica, oggi Gualdo avrebbe i suoi figli tutti eguali sotto lo stesso cielo.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

 

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