A Orvieto il IV Convegno nazionale del Cleo su ultime novità per malattie fegato
ORVIETO - Nei giorni 19 e 20 Ottobre si svolgerà ad Orvieto, presso palazzo Coelli, il IV° Convegno Nazionale del Cleo (Club Epatologi Ospedalieri) inerente le ultime novità in tema di malattie del fegato. Il meeting vedrà la partecipazione di epatologi italiani e stranieri di rilevanza europea e di oltre 100 specialisti del territorio nazionale.
Gli argomenti trattati sono tra quelli più attuali ed emergenti dal punto di vista della prevenzione, della diagnosi e della terapia. Le patologie epatiche colpiscono il 6% della popolazione e rappresentano la 7° causa di morte in Italia.
Nel nostro paese ogni anno muoiono 11.000 persone per cirrosi epatica e 12.000 per tumori del fegato. L’ampia e recente diffusione di particolari stili di vita soprattutto tra le nuove generazioni (uso di stupefacenti, alcool, tatuaggi, scarsa protezione nei rapporti sessuali, diete ipercaloriche, sedentarietà) cosi come le nuove ondate di flussi migratori stanno modificando il profilo epidemiologico attuale con una necessaria rinnovata attenzione da parte dei medici di base e specialisti.
I virus dell'epatite B e C sono tra le cause più importanti di danno epatico con una stima di circa 1 milione di persone con infezione da virus B ed oltre 1 milione e mezzo di soggetti con infezione da virus C. La steatoepatite non alcolica (NASH) costituisce la forma più grave di steatosi epatica non alcolica associata a stili di vita inadeguati, sovrappeso e obesità, talora associata alla sindrome metabolica.
La complicanza più temibile nell'ambito di una patologia epatica cronica è l'insorgenza dell'epatocarcinoma che si sviluppa essenzialmente nei pazienti con quadri di cirrosi epatica. Si prevede peraltro che l'incidenza di questa patologia potrebbe aumentare del 200 per cento nel 2015.
I trattamento farmacologici “target” specifici recentemente introdotti costituiscono un'altra opportunità alle opzioni chirurgiche e ai trattamenti loco regionali. Tuttavia in alcuni casi selezionati l'unica soluzione rimane il trapianto di fegato. L'Italia è tra i primi paesi in Europa per numero di trapianti eseguiti e il secondo per donazioni anche se sarebbe necessario un numero almeno tre volte superiore.

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