Erano “poveri” per il fisco, ma possedevano un aereo personale, 31 denunce
SIENA - Dichiaravano al fisco meno di 15 mila euro di reddito annuo ma possedevano un aereo del valore di oltre 100 mila euro. Dal caso di due piccoli imprenditori della comincia di Siena e' partita l'operazione 'Tango Sette' della guardia di Finanza, nata da un'osservazione aerea che ha individuato nell'aviosuperficie di Mensanello, in Valdelsa, due aerei con la sigla 'T7', quella che contrassegna gli ultraleggeri immatricolati a San Marino, da cui il nome dell'operazione.
Nel corso degli accertamenti sui proprietari, reso necessario dalla sproporzione tra il loro reddito e il possesso di un bene di lusso, nei loro appartamenti sono stati trovati documenti di pagamento a societa' finanziarie di San Marino, elementi sufficienti per provare i reati di contrabbando ed evasione di Iva all'esportazione.
Concentrandosi sulle societa' da cui gli indagati senesi avevano acquistato i velivoli, in seguito alla perquisizione della sede di una di queste, a Fidenza, sono stati trovati altri 17 aerei acquistati con lo stesso metodo: nei confronti dei proprietari sono stati emessi gli avvisi di garanzia e sono stati sequestrati i nove aeromobili ancora trovati nella loro disponibilita'.
Gli altri sei aeromobili, cinque dei quali sono stati sequestrati, erano stati ceduti a terzi e reimmatricolati in Italia, operazione che non libera l'acquirente dall'onere di dover sdoganare il mezzo e pagarne l'Iva dovuta.
Gli acquirenti degli aeromobili sono sparsi in tutto il centro-nord: i sequestri sono stati eseguiti nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Treviso, Vicenza, Bologna, Parma, Reggio Emilia, Forlì, Ravenna, Ferrara, Torino, Asti, Grosseto, Siena, Lucca, Pisa, Firenze, Ancona e Terni.
Secondo quanto ricostruito dalla guardia di Finanza, una societa' di Fidenza almeno dal 2005 schermava l'acquisto all'estero degli aeromobili, tramite una societa' finanziaria sanmarinese che si intestava il mezzo e lo immatricolava a San Marino, con una fattura di vendita non imponibile tra un'azienda italiana e una straniera. L'utilizzatore dei velivoli versava una caparra alla societa' italiana e pagava un leasing con quella sanmarinese per la restante quota. Cosi' il cliente risparmiava il 20 per cento sull'acquisto dell'aeromobile e occultava al fisco il possesso di un bene considerato indice di capacita' contributiva.
L'attivita' proseguira' adesso con l'analisi delle posizioni fiscali dei singoli acquirenti, a partire dai due imprenditori senesi. Tra gli altri indagati, sono gia' stati individuati alcuni iscritti all'anagrafe dei cittadini italiani residenti all'estero.

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