Il voto finale della terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni sulle modifiche al Regolamento per la gestione del fondo per la non autosufficienza, sarà preceduto da una discussione allargata all'insieme dei temi relativi alla assistenza degli anziani in genere, al ruolo delle case protette convenzionate e non non, all'offerta complessiva dei servizi residenziali per anziani. Lo ha deciso alla unanimità la stessa Commissione presieduta da Massimo Buconi, al termine della seduta convocata per l'esame e il voto finale sul testo di regolamento varato dalla Giunta e che è già stato oggetto nelle settimane scorse di alcune audizioni con l'assessore Carla Casciari e con i dirigenti del settore.

E' stato il consigliere Fausto Galanello del Pd, già presentatore di una interrogazione sulla mancata autorizzazione da parte della Regione a rilasciare autorizzazioni al ricovero di anziani non autosufficienti a
mercato libero (cioè a costi totalmente a carico delle famiglie) a chiedere che la discussione si allarghi sia al tema da lui sollevato che alla proposta di legge del presidente Massimo Buconi (Socialisti) con la quale si propone di diversificare gli interventi della Regione sulla base dei gradi di non autosufficienza da accertare sui soggetti che verranno rivoverati nelle residenze protette.

Il dibattito sulla proposta di modifiche al Regolamento per la gestione del fondo per la non autosufficienza, ha fatto registrare la presa di posizione di Damiano Stufara (Prc-Fds) che ha espresso perplessità sulla libera scelta delle famiglie degli assistiti di farsi carico di una parte dei costi di dei ricoveri, oltre la compartecipazione del soggetto ricoverato determinata sulla base dell'Isee che prevede: la totale esenzione di compartecipazione dei comuni per i reddito fino a 4.800 euro annui, due fasce intermedie, ed una quarta fascia, oltre la quale è previsto che il soggetto si accolli l'intero costo del ricovero, oggi calcolato in base al preziario ufficiale della Regione in 87,20 euro giornalieri.
Stufara che ha chiesto di integrare le simulazioni preparate dagli uffici sulle casistiche possibili, ha in pratica osservato che, nonostante l'ipotesi di compartecipazione della famiglia sia su base volontaria, non prevista
dalle leggi in vigore e limitata ai soli ricoveri sulla base del piano assistenziale personalizzato (Pap) concordato con le famiglie, si corre il rischio che i comuni a corto di mezzi finanziari favoriscano i ricoveri che prevedono l'intervento finanziario della famiglia del paziente, a scapito degli aventi bisogno per i quali invece gli enti locali sono chiamati a coprire la differenza, rispetto alla quota del servizio sanitario regionale.

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