Il consigliere regionale Franco Zaffini (Fare Italia) ha tenuto oggi una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni per illustrare alcune sue proposte in merito alla politica regionale sull'edilizia residenziale pubblica, contenute in una proposta di legge, una mozione ed una interrogazione. Zaffini chiede di: rispettare i requisiti di cittadinanza per tutti i componenti del nucleo familiare per l'assegnazione degli alloggi; maggiore punteggio per chi rimane più tempo in graduatoria senza ricevere l'abtazione; aggiornamento dei canoni di locazione.

“Ripristinare il requisito della cittadinanza italiana come criterio per occupare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica; maggiore punteggio per le giovani coppie da più tempo in graduatoria; aggiornamento dei canoni di locazione fermi al 2000”. Sono le richieste del consigliere regionale di Fare Italia, Franco Zaffini illustrate stamani in una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni. Si tratta, in ordine, di una proposta di legge e di una mozione presentate nello scorso mese di luglio e di una interrogazione del mese scorso.
Nell'iniziativa legislativa, Zaffini prevede che tutti i componenti del nucleo familiare richiedenti l'alloggio popolare debbano essere in possesso dei requisiti di cittadinanza come previsto dalla legge vigente. “Il regolamento d'attuazione sui requisiti di cittadinanza invece – ha spiegato Zaffini - è difforme da quanto previsto dalla legge regionale perchè stabilisce che solo il titolare della domanda sia in possesso dei requisiti.
E’ evidente che un regolamento rigoroso e conforme alla legge è meno raggirabile e quindi più equo nei confronti di tutti, italiani e stranieri onesti e non clandestini”.

Nella mozione, Zaffini chiede di assegnare un punteggio aggiuntivo per la storicità di permanenza in graduatoria. In sostanza prevede l'assegnazione di 1 punto per ogni anno di presenza in graduatoria al richiedente che non sia già assegnatario, presente continuativamente nella graduatoria del medesimo Comune da almeno 2 anni. Con la sua interrogazione, invece, Zaffini punta il dito sul mancato aggiornamento dei canoni di locazione e delle fasce di reddito, secondo quanto previsto della legge regionale '23/2003' (“Norme di riordino in materia di edilizia residenziale pubblica”). Zaffini denuncia che la Giunta
ha omesso di adottare il regolamento per l'aggiornamento dei canoni e delle fasce di reddito, costringendo l'Ater ad applicare canoni risalenti al 2000 e riferiti alla precedente legge regionale del 1996, peraltro abrogata a seguito dell'approvazione della legge regionale del 2003.

Zaffini definisce “gravissima l'omissione della Giunta regionale perché mentre il fondo per l'edilizia residenziale necessita di risorse, i canoni non adeguati rappresentano un mancato introito per il fondo per
l'edilizia. Questa situazione va a pesare di conseguenza sul bilancio regionale, impegnando risorse che potrebbero invece essere destinate per altri importanti ed urgenti interventi sociali”.
All'inizio della confernza stampa Zaffini ha sottolineato come il comparto dell'edilizia residenziale pubblica per l'Umbria comporta una spesa annua di oltre 140 milioni di euro e che, in base a quanto emerso dall'analisi e
comparazione dei dati relativi ai bilanci delle Regioni, elaborati dalla Commissione tecnica paritetica per l'applicazione del federalismo fiscale, la spesa risulta superiore a quella della Toscana (128 milioni) e addirittura più del doppio delle Marche”.

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